Tunnel subportuale, la presenza di Autostrade non mette tutti d’accordo

Tutti con la mano sul tradizionale pulsantone rosso, ma c’è chi punta il dito sulla presenza di Autostrade

Inaugurazione del futuro tunnel subportuale, che arriva dopo 40 anni dal progetto iniziale in una Genova che non è più la stessa.

Ma come si conviene in ogni inaugurazione le amministrazioni in carica occupano lo spazio politico con grandi sorrisi , strette di mano e pulsantoni rossi da pigiare.

Il pPresidente di Regione Giovanni Toti ha dichiarato che “l’avvio di questo cantiere è un momento che questa città aspettava da oltre 40 anni, che ci permetterà di avere un’opera fondamentale per l’economia dell’intero Nord Ovest e per la competitività della prima città portuale del Paese”.

Il ricordo alle vittime del Morandi

In questa giornata un pensiero deve anche andare alle vittime della tragedia del ponte Morandi, perché quest’opera fa parte del pacchetto di infrastrutture finanziate dai risarcimenti di quella immane sciagura: penso che il tunnel subportuale debba quindi essere dedicato alle 43 persone innocenti che hanno perso la vita su quel ponte. Da quel terribile evento, tutti noi abbiamo imparato quanto sia importante investire nella manutenzione delle infrastrutture e realizzane di nuove ed efficienti”.

Il coordinatore provinciale del M5S Genova Stefano Giordano

 Il coordinatore provinciale del M5S Genova Stefano Giordano, ha dichiaro che “oggi, assisteremo all’ennesima passerella della politica che va a braccetto con chi nel 2018 si è reso responsabile della morte di 43 persone. Vergognoso che organizzino eventi mediatici e vigliaccamente nessuno si degni di chiedere scusa per il dolore causato dalla negligenza e dalla politica del profitto a tutti i costi.

Una politica vecchia a stantia, oltre che dannosa al limite del criminoso, ormai quasi del tutto restaurata con il benestare del centrodestra nazionale, regionale e cittadino. E tutto ciò, nonostante lo scempio del Morandi e le chiare responsabilità di Aspi, che continua a marciare nel solco del passato come se nulla fosse e nonostante quella tragedia. Non dimentichiamocelo mai: il tunnel subportuale che Tomasi e l’esecutivo oggi celebrano con un taglio del nastro è un ristoro per gli incalcolabili danni causati dal crollo del Morandi.

Chiedere scusa non basta ma sarebbe quantomeno un inizio: propongo che per ogni infrastruttura che vede il coinvolgimento di Autostrade, siano poste 43 pietre d’inciampo con i nomi di chi ha perso la vita il 14 agosto 2018 transitando su un ponte negletto per anni dal punto di vista della sicurezza. E tanto che ci siamo, dico a Tomasi: 43 vite non hanno prezzo, ma per i genovesi la gratuità della rete dovrebbe essere un faro.

Che Autostrade purtroppo non vuole accendere perché come sempre guarda prima di tutto al proprio profitto”.

Possetti Egle: lasciate stare i nostri cari

In una nota inviate da Egle Possetti del Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi, si legge tutto il disappunto per la volonta dell’amministrazione regionale a intitolare alle vittime del Morandi un’infrastruttura che vede la presenza di autostrade.

“Durante le celebrazioni per l’inaugurazione lavori del tunnel sub-portuale di Genova il Governatore Toti ha espresso la volontà di dedicare alle vittime del Ponte Morandi l’opera in questione.

Ha inoltre aggiunto in proposito che quest’opera è “…una piccola pietra sulla tragedia…”, quasi come se potesse affievolire un pò l’orrore.

Siamo allibiti, sono entrambe dichiarazioni inaccettabili

Non potremo mai accettare che quest’opera sia dedicata ai nostri cari, per i nostri cari avremo il Memoriale, auspichiamo delle condanne e verità al processo, avremo molte iniziative importanti  ma di certo non sarà un tunnel come questo a ricordarli.

Non esprimiamo pareri tecnici e di opportunità sull’opera non avendo le competenze e non essendo questo il nostro fine, potrebbe anche essere un’opera positiva per il territorio ma non è questo il punto, noi non possiamo dimenticare la provenienza di questi fondi.

Per chi non lo sapesse i fondi con cui sarà costruita questa opera, sono parte di un accordo concordato in una notte a Roma, mettendo fine ad una presenza forte delle istituzioni nel processo, questa sì che è una grande pietra sulla tragedia…questo accordo è un’altra delle vergogne a cui abbiamo dovuto assistere in questi anni, le istituzioni avrebbero dovuto essere parte belligerante al nostro fianco nel processo senza essere solo presenze.

Questi fondi rappresenterebbero  il risarcimento per quello che è avvenuto, è inaccettabile che si possa avvicinare il ricordo dei nostri cari a quest’opera, diciamo che è una vergogna averlo anche solo pensato.

I nostri cari vengono estratti dal cilindro come dei conigli quando fa comodo

I nostri cari vengono estratti dal cilindro come dei conigli quando fa comodo, ma sono i fatti e non le parole espresse a determinare da che parte della barricata ci si colloca, se con le vittime o con i carnefici.

Troppe persone parlano dei nostri cari e nei fatti si sono dimenticati il rispetto per queste vite, fatte cessare proprio da grandi pietre.

Dobbiamo inoltre ricordare che quest’opera sarà costruita da Autostrade per l’Italia, che non è diversa, ha solo cambiato azionisti e sta tentando di “…ricostruire il rapporto con il territorio..”

Forse Autostrade il rapporto con il territorio lo potrebbe iniziare a ricostruire concludendo la messa in sicurezza della rete, in primis.

Purtroppo facciamo fatica a non notare come tutti diventino matti e gongolino quando ci sono nuove opere da mettere in cantiere, poi per contro gongolano tutti molto meno quando si tratta di mantenerle in buono stato.

Molte persone comprendono la nostra battaglia per mantenere la dignità delle nostre famiglie, per provare a far emergere la verità, per dare un senso a chi resta, per provare a dare un futuro ai giovani, purtroppo non tutti.

La replica di Giovanni Toti

“Mi amareggia e un po’ mi stupisce sapere che i parenti delle vittime di Ponte Morandi si siano sentiti offesi dalle parole che ho pronunciato in occasione della partenza dei lavori per il tunnel subportuale.
Mi stupisce perché pur onorando il ricordo di quella grandissima tragedia non credo sia giusto fermare lo sviluppo di una città che invece da quel maledetto giorno deve soprattutto imparare che le opere devono essere costruite in modo moderno ed efficiente. Ed è quello che vogliamo fare oggi per non rivivere, in futuro, un altro dramma.

Per questo riferendomi al tunnel subportuale ho parlato di un’opera che ci riporta proprio al 14 agosto 2018, opera che continuo a ritenere doveroso dedicare alla memoria delle 43 vittime. Se c’è un legame e’ proprio quello di guardare alla nostra città come un posto moderno e sicuro e credo che solo lavorando in questa direzione si possa onorare quelle vittime.

Un legame che non può essere trovato a tutti i costi nel management che da allora è cambiato così come l’azionariato

Oggi dentro Autostrade c’è Cassa Depositi e Prestiti, che sono i soldi pubblici degli italiani. Ci sono fondi di investimento, che allora non c’erano, non c’è più la finanziaria Atlantia che invece era azionista dell’epoca, così come non c’è più il management di allora. Le responsabilità dei passati gestori dovranno essere appurate dai magistrati in tribunale e spero che si faccia giustizia perché chi ha sbagliato paghi la sua colpa.

Compiere quei lavori che per anni non sono stati fatti è invece responsabilità del nuovo management e del nuovo governo ed io esulterò sempre per un nuovo pezzo di strada o di infrastruttura che potrà rendere la Liguria più moderna e sicura, onorando veramente vittime innocenti”.

Fabio Palli

Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.

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