Migranti, Tajani: “È fondamentale fare accordi diplomatici con i Paesi africani”

Tajani: “Dobbiamo trovare soluzioni, non fare a gara in campagna elettorale a chi la spara più grossa”

In un’intervista al ‘Corriere della Sera’, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha enfatizzato la necessità di una soluzione diplomatica per affrontare l’emergenza migranti. Tajani ha affermato che la via diplomatica rappresenta l’unica soluzione sostenibile e ha proposto di stabilire accordi con i Paesi africani come parte integrante di questa strategia.

Il ministro ha riconosciuto che le missioni navali possono svolgere un ruolo importante come deterrente, ma ha sottolineato che queste operazioni sono solo un aspetto della soluzione complessiva. “È un deterrente, però bisogna sapere che è soltanto un deterrente. Devi anche distruggere i barchini, i motori, c’è molto altro da fare. Che poi serva la fermezza contro i trafficanti, è giusto. Ma serve per fermare oggi gli sbarchi a Lampedusa, non per risolvere un problema strutturale. Lampedusa è la punta dell’iceberg”.

Servono Europa, Nato e UN

E ancora: “Serve l’Europa, la NATO — con un’azione politica — l’Onu. Queste persone scappano perché muoiono di fame, fuggono dalla guerra. Non bastano neanche le valigie con risorse che portano icinesi, bisogna dare risposte e lavoro. Come scappa l’ucraino, scappa anche l’africano. A Lampedusa sono in diecimila, in Africa nel 2050 saranno due miliardi e mezzo: di queste dimensioni parliamo. In America mettono i muri, ma chi vuole migrare passa comunque sotto”.

Secondo il ministro degli Esteri, è essenziale adottare una visione strategica a lungo termine per affrontare la questione migratoria. Tajani ha sottolineato che l’obiettivo non dovrebbe essere solo fermare gli sbarchi a Lampedusa, ma anche affrontare le cause profonde dell’immigrazione proveniente dall’Africa. Ha evidenziato che le persone fuggono dalla fame e dalla guerra e che è necessario fornire risposte e opportunità di lavoro.

Migrazioni: un fenomeno destinato a crescere

Tajani ha fatto notare che il problema migratorio è destinato a crescere, poiché il continente africano si prepara a vedere una popolazione di due miliardi e mezzo entro il 2050. Ha sottolineato l’importanza dell’Europa, della NATO e delle Nazioni Unite nell’affrontare questa sfida globale.

Inoltre, il ministro ha respinto l’idea che le misure repressive siano la soluzione al problema. Ha affermato che i centri per i migranti irregolari possono essere utili, ma solo se sono supportati da accordi diplomatici con i Paesi d’origine. Tajani ha sottolineato che la via diplomatica è l’approccio più efficace e ha respinto gli slogan che non offrono risultati concreti.

Infine, Tajani ha proposto l’idea di creare centri di accoglienza e contenimento sotto il controllo delle Nazioni Unite, simili a quelli gestiti dall’Unhcr, per migliorare l’accoglienza e il trattamento dei migranti. Ha enfatizzato che una soluzione duratura richiede anche sforzi per promuovere la crescita economica attraverso investimenti in Africa e politiche industriali.

 

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