Processo Morandi, i legali di Castellucci: errate le ricostruzioni della GdF

La nota stampa delle difese arriva dopo la deposizione del colonnello Ivan Bixio, in aula questa mattina

Genova – Numeri chiari e ricostruzioni errate. A dirlo sono i legali dell’ex amministratore delegato di Aspi, Giovanni Castellucci, che contestano la deposizione di Ivan Bixio, in aula stamattina per ricostruire l’indagine della Guardia di Finanza davanti ai magistrati.

Secondo quanto affermato dai legali in una nota, “in merito al dibattuto e spesso frainteso tema delle manutenzioni, dei costi e dei profitti di ASPI, sono i numeri a parlare “.
E poi sottolineano che “secondo la ricostruzione della GdF dal 2012 al 2017 la percentuale di costi di produzione sostenuti da ASPI (che rappresenta meno del 50% della rete autostradale nazionale) sono sempre stati largamente superiori rispetto a quelli di tutti gli altri operatori, pubblici e privati. In particolare, nel 2012 rappresentavano l’87% delle spese del comparto ed erano passati al 64% nel 2017 in ragione della conclusione dei lavori per la costruzione della cosiddetta Variante di Valico. Pur rappresentando ASPI solo circa il 50% della rete”.

I legali di Aspi criticano anche “la lettura fuorviante e incompleta nei grafici presentati e relativi ai dividendi ricevuti da Atlantia manca del tutto Aeroporti di Roma, una società controllata da Atlantia, mentre stranamente compare Mediobanca. Ancora, la voce del bilancio utilizzata per cercare di dimostrare un calo dei costi di manutenzione è in realtà una voce più ampia che include anche tutti gli investimenti per potenziamento della rete, mentre sembrano essere state ignorate le cifre legate alla reale manutenzione contenute nella nota integrativa. Insomma, le relazioni presentate mostrano diverse lacune e il tentativo di comparare dati di diversa natura e tipologia”, continuano gli avvocati.

Infine, i difensori concludono specificando che, riguardo ai dividendi, “la cifra di 711 milioni per il 2017 (depurato delle operazioni straordinarie) rimane comunque sostanzialmente inferiore rispetto a quella di oltre un miliardo (1.167.761.000 euro) prevista dall’azienda per il 2022 nel piano finanziario poi approvato dal Ministero delle Infrastrutture nel marzo dello scorso anno”.

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