Nuova diga, Toti: “Tappa fondamentale di un nuovo risorgimento che potrà dare una svolta all’economia del nostro Paese”

Durante il discorso di Matteo Salvini la protesta di Ferruccio Sansa: “Firma Salvini, guadagna Salini, pagano i cittadini (3 miliardi)”

Genova –  “Questa è una giornata storica: cominciamo a costruire la nuova diga di Genova, che sarà la più importante infrastruttura portuale italiana. Siamo davanti ad una tappa fondamentale di un nuovo Risorgimento, che oltretutto prende il via negli stessi giorni di maggio che videro i Mille di Garibaldi partire dagli scogli di Quarto: un secondo Risorgimento che, partendo da Genova, può scuotere tutta l’economia italiana e portare benessere a tutto il Paese”. Così il presidente della Regione Liguria a margine della cerimonia della posa della prima pietra della nuova Diga.
“Il lavoro per arrivare a questo traguardo – continua il presidente della Regione Liguria – è stato lungo e faticoso, ma è la dimostrazione che in Italia le grandi opere si possono realizzare. In momenti come questo tutti dovrebbero essere orgogliosi di riconoscersi come genovesi, liguri e italiani: ogni polemica mi pare fuori luogo davanti ad un’opera che prova le capacità ingegneristiche e costruttive del nostro Paese, oltre a creare migliaia di posti di lavoro. Questa diga farà sì che la logistica del Nord Ovest italiano, una delle aree più produttive del continente, diventi davvero competitiva rispetto a quella del Nord Europa. Oggi celebriamo anche una politica che ha dimostrato di saper decidere e costruire; parafrasando quanto diceva Albert Einstein, ‘Chi pensa che qualcosa sia impossibile, dovrebbe evitare di disturbare chi ce la sta facendo’”.

La protesta di Ferruccio Sansa

Uno striscione tenuto in mano dal consigliere regionale Sansa appare tra il pubblico e rompe l’atmosfera ottimista e propositiva degli intervenuti alla cerimonia della posa della prima manciata di ghiaia in mare, preludio ai lavori di realizzazione della diga dei record, nella città dei record di focaccia e salame.

“Firma Salvini, guadagna Salini, pagano i cittadini (3 miliardi)”, poi le forze dell’ordine acchiappano il consigliere e il suo dissenso e lo accompagnano alla porta, propio il giorno dopo la presentazione del report del World Press Freedom Index che vede l’Italia dello stesso colore di alcuni Paesi sudamericani o del centro Africa.

“Cosa stavo facendo? Manifestavo pacificamente il mio diritto di critica. Forse non cambierà niente, ma dovevamo farlo. NO a questa diga: ci mettiamo la faccia”.

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