Libertà vo’ cercando
Chi non li ha visti o non ci si è soffermato alzi la mano. Quelle tre grosse palle, anzi palloni aerostatici a sostenere tutta l’istallazione, un cartellone rettangolare con cielo e mare azzurri sullo sfondo e ai piedi i logo di una serie interminabile di sponsor e lo slogan a futura memoria: “Nuova Diga di Genova Immersi nel futuro”. Un cartellone ogni tre palloni prima ancorato a terra e poi lasciati liberi verso il cielo nello spazio antistante l’Expo. E noi genovesi immersi nel futuro ad iniziare dalla posa della prima pietra di quella diga che tanto fa discutere sulle servitù della nostra città. Con quel ministro delle infrastrutture e dei trasporti, capitan Matteo Salvini a Genova per sancire che la “Diga non solo è un simbolo”, sarà “Decisiva per tutta l’Europa”. E con un simile antefatto se la vedano un po’ con le loro coscienze quegli abitanti timorosi per l’impatto e l’invasione dei cassoni.
Solo che poi con gran parte della stampa schierata oggi non solo a favore di telecamera ma perfino a sostegno del Ministro leghista, capo di tutti i leghisti, magari capita di dimenticarsi perfino che il giorno prima della grande festa la categoria avrebbe dovuto cercare di celebrare la ricorrenza della giornata mondiale della libertà di stampa. Tanto che oggi nel suo “Buongiorno” Mattia Feltri in prima pagina sul maggior quotidiano cittadino, gruppo Gedi, lo stesso di “La Repubblica”, polemizza con Roberto Saviano, giornalista anche lui che in un’intervista racconta – spiega Feltri – “Tutta la sua preoccupazione per un governo che, secondo lui, quella libertà se la sta mettendo sotto i tacchi. Ne sono testimonianza le querele a suo carico di Giorgia Meloni e Matteo Salvini”. E Saviano – come sostiene Feltri – comunque nell’intervista nega che tutto possa essere cominciato nel novembre del ‘99 con D’Alema che chiamò a giudizio civile Forattini per una vignetta. Chiedendogli un risarcimento di tre miliardi. E Feltri, dopo aver ricordato l’abnorme quantità di querele mosse a scopo intimidatorio, conclude lapidario: “Quindi sì, ha ragione Saviano: la libertà di stampa in Italia è incompiuta: Con Giorgia Meloni, e da molto prima di Giorgia Meloni”.
La democrazia dei social e il futuro liquido
Che poi persino quella dei giornalisti, professionisti o no, quelli che fanno comunicazione come quelli che vorrebbero fare informazione, è una casta e una categoria protetta. Quinto potere servi del potere o al contrario cani da guardia della democrazia: Alla peggio sciacalli e pennivendoli, come talvolta li hanno etichettati alcuni nostri politici caduti in disgrazia.
E meno male che c’è la rete dove tutto sembra essere possibile. Anzi no. O forse non più.
Accade per esempio che il mio amico, anima di “Soprintendenza delle bruttearti.it” un gruppo in cui si commentano in maniera ironica le brutture cittadine nascenti e il decoro cittadino calante di certi monumenti mi scriva allarmato su whatsapp: “Carissimo, dopo questo post di stamattina messo su Fb e sito… la pagina Fb è stata cancellata che sia il fato? O no?”.
Che poi il testo del post intitolato “Discorsi da bar, discorsi da Diga”, ironico ancorché satirico non è nulla di speciale e dice: “Discorsi da Bar, discorsi da Diga
“Siamo nella me…”
“No! Siamo Immersi nel Futuro”
“Ma guarda che le due cose possono coincidere”
“Ah!…”
“Cioè, c’è quell’ingegnere, esperto mondiale, che dice che praticamente non sta su, che impatta in un modo che guai”
“E gli altri?”
“Dicono che è tutto tranqui”
“Oh, beh. Ma poi, metterebbero dei palloncini così grandi se ci fosse un rischio?”
“Dici che c’entra? Che è una buona verifica?”
“Oh! Basta. Dico che siamo immersi nel futuro!”
“Ah! Quindi bon, è andata?”
“Eh, siamo immersi nel futuro…”
“Ma si, dai. E poi, quei palloncini… così grossi”.
Girandoline, ombrellni, red carpet, palline e palloni
Insomma nulla di che, al massimo qualche gioco di parole sul mare, magari anche di me… e su quei palloni che san tanto di palle. Ma tutto sommato fra red carpet, scivoli che non scivolano, ombrellini e girandolini che girano, record di slerfa di focaccia, cittadinanza onoraria al primo non genovese che ha pucciato la focaccia con la cipolla nel cappuccino e salame più lungo del mondo, cose già viste e sentite.
Solo che quel dialogo sulla me… sul futuro e sulla immersione che ricorda tanto quella antica barzelletta sull’inferno sui penitenti immersi sino alla cintola con San Pietro che a un certo punto ordina…. “Intervallo finito, tutti giù a testa sotto”. Ecco probabilmente quel dialogo che non c’è ma che magari mi molti hanno presente deve aver creato qualche sommovimento.
Perciò qualcuno in contemporanea con al giornata e la visita del capitano mio capitano a festeggiare la prima pietra della diga decisiva per l’Europa, ha segnalato il sito e il post a facebook. E voilà il sito è temporaneamente sparito.
Se ne lamentano anche gli aderenti al gruppo Genova contro il degrado che solitamente, al pari del gruppo messo fuori gioco da fb, mette alla berlina le brutture cittadine: “Le notizie che non ci piacciono per nulla”
La pagina facebook dei nostri carissimi amici di “Soprintendenza delle Brutte arti di Genova, sempre fonte di utilissime riflessioni e di grande ironia, è stata esclusa/nascosta da Facebook, senza altre precisazioni, “a causa delle violazioni degli standard della community”.Al momento nessuno sa di cosa si tratti ma resta certo che va a loro tutta la nostra solidarietà e siamo certi che tutto si chiarirà in poco tempo”.
Immersi in qualche cosa di liquido
E vabbè, magari qualche sentinello esaltato dalla posa della prima pietra non ha gradito quell’ironia liquida, sullo stato, anch’esso liquido in cui da qui a qualche anno magari ci ritroveremo immersi. Con quel mare azzurro che sconfina nell’azzurro dell’orizzonte. Che comunque di riffa o di raffa siamo immersi nel futuro.
Però consentitemi già il giorno dopo la ricorrenza, anzi a ricorrenza appena celebrata, di poter osservare che comunque, Saviano o Feltri, D’Alema piuttosto che Forattini, per quanto riguarda la libertà di stampa anche noi siamo immersi nel nostro futuro prossimo venturo. Dalla cintola in giù. e siamo quasi al termine dell’intervallo. E qualcuno si sta preparando per intimarci: “Stop, intervallo terminato, adesso tutti giù. Testa compresa”. Io per ora prendo fiato.
Paolo De Totero
Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta
siamo nella melma, dissero i cassoni..