Il naufragio del karaoke

Navigammo su fragili vascelli per affrontar del mondo la burrasca ed avevamo gli occhi troppo belli: che la pietà non vi rimanga in tasca

Bellissima, la vignetta qui sotto. Ovviamente sulla festa con Karaoke. Anche se nei panni dell’autore, io avrei incluso tutto il verso di De André che parla di fragili vascelli e di burrasca in senso metaforico. Pur essendo il riferimento al mondo e non al mare. E il mondo, comunque comprende il mare, la burrasca, le guerre, le persecuzioni, razziali e quelle di genere.
Abbassiamo i toni, avrebbe detto il presidente emerito Giorgio Napolitano. Ma i social sono questa roba qui, mentre spunta l’ipotesi del fuoco amico, magari una vendetta da parte dell’autore del filmato postato. In fondo si dirà era una festa privata. E si ribatterà che certo la scelta della canzone, improbabile, anche se la più conosciuta e diffusa del repertorio di Fabrizio. C’è addirittura chi, come un severo censore ha messo in discussione l’esatta comprensione del testo. Con Marinella che si uccide in un fiume, “scivolò in un fiume a primavera”.
Dimenticando che tra la strage di Cutro e la morte della nostra Marinella, dal punto di vista del racconto c’è una bella differenza. Una canzone sulla fragilità di una donna rispetto all’amore e all’abbandono. E magari chennesò persino scelta non azzeccata dal primo premier donna, visto che è la donna secondo il politically correct a restare più spesso vittima. Ma lei, come dicono in molti del suo partito e anche di altri… c’ha le palle. Esempio calzante di donna uomo o di uomo donna, come si diceva una volta.

A destare qualche perplessità, a mio modesto parere, è l’analfabetismo funzionale dei nostri politici, della loro vita imprescindibile dai social, tanto da alimentare polemiche indubbiamente di scarsa importanza, strumentalizzando anche una innocente canzone di un amico fragile. Epperò, purtroppo i nostri politici da destra a sinistra e da sinistra a destra son questa roba qua. Abbassiamo i toni se proprio non riusciamo ad elevare le coscienze.

(Leggenda del re infelice)
Navigammo su fragili vascelli per affrontar del mondo la burrasca ed avevamo gli occhi troppo belli: che la pietà non vi rimanga in tasca
La vignetta di oggi su Il Secolo XIX.

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