Sicurezza a Genova, Traverso (SIAP): “Arrampicate sugli specchi e molta confusione”

“Il sindaco Bucci chiede a Roma più forze dell’ordine per spostare la movida in darsena (dimenticandosi che dispone di 1000 agenti della Polizia Locale per recuperare il tessuto urbano sociale del suo comune. Contestualmente il prefetto, condividendo la linea del Siap, dichiara che non servono  divise per la sicurezza nel centro storico “

Genova – I problemi del centro storico al centro di un confronto in Prefettura. E nel merito, Roberto Traverso del Siap commenta l’esito della riunione “una serie di improbabili “arrampicate sugli specchi” e molta confusione.

Secondo il dirigente nazionale Siap “il Sindaco Marco Bucci vorrebbe spostare in darsena la movida chiedendo addirittura rinforzi a Roma per le forze dell’ordine senza fare nessun ragionamento sul nucleo centro storico della Polizia locale (più di 100 operatori) che a questo punto, secondo la linea sinora seguita, dovrebbe essere smantellato visto che durante il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica (dove, lo ribadiamo, il sindaco dovrebbe avere solo un ruolo consultivo e non decisionale) non si è parlato di come utilizzare gli agenti del comune per recuperare il tessuto sociale urbano sul territorio comunale.

Quindi ancora una volta non si è parlato concretamente di coordinamento tra le forze in campo ed il questore di Genova resterà deluso visto che durante l’incontro tenuto con il Siap ci ha riferito dell’importanza di un funzionale coordinamento.

Ben venga (finalmente) una richiesta del sindaco Bucci mirata ad ottenere più risorse per la Polizia di Stato a Genova ma di certo non per utilizzarle per l’ordine pubblico nel centro storico”.

Il commento di Traverso si sposta poi su valutazioni di ordine generale alla movida e nel merito delle attività di Polizia

“Le forze dell’ordine della Liguria e di Genova  hanno bisogno nuove risorse umane per l’attività investigativa e per il controllo del territorio e questo il sindaco Bucci e il presidente Toti dovrebbero saperlo, visto che la criminalità organizzata,  anche di stampo mafioso ha messo le mani sul mercato dello spaccio di stupefacenti alimentando anche l’estorsione e lo sfruttamento della prostituzione.

Inoltre ricordo che la “movida” se negli ultimi 10 anni fosse stata gestita con politiche sociali urbane adeguate sarebbe una risorsa importantissima per il turismo genovese e non un problema di ordine pubblico. Ma a gìGenova il sindaco continua ad utilizzare il tavolo del comitato, previsto dalla legge 121/81, per disegnare le proprie politiche sulla sicurezza andando però in contraddizione con il Prefetto, che ha dichiarato che per combattere il degrado non servono solo divise”.

 

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