Processo ai mandanti della Strage di Bologna: nessuna nuova perizia video, chiusa l’istruttoria

Per il 9 febbraio è prevista un’udienza tecnica, dopo il 15 comincerà la discussione

Bologna – Non ci sarà una perizia terza, oltre a quelle di accusa e difesa, sul video amatoriale girato in stazione la mattina del 2 agosto 1980 da un turista straniero, in cui, secondo la Procura generale, appare un uomo con i baffi che sarebbe Paolo Bellini, l’ex Avanguardia Nazionale imputato per concorso nell’attentato.
La Corte d’Assise di Bologna ha infatti respinto la richiesta della difesa di disporre una perizia non di parte, scaturita dal fatto che i consulenti della Procura generale e quelli della difesa sono giunti a conclusione opposte. Si è quindi esaurita di fatto l’istruttoria dibattimentale, anche se ufficialmente verrà chiusa mercoledì prossimo, il 9 febbraio, dopo il deposito di alcuni accertamenti tecnici.
Il presidente della Corte, Francesco Maria Caruso, ha infatti già detto che la discussione comincerà dopo il 15 febbraio.

Perchè Corte d’Assise di Bologna ha rifiutato la nuova perizia?

Motivando il rifiuto, il presidente Caruso ha spiegato che una nuova perizia non permetterebbe comunque di giungere a ipotesi definitive sull’identità dell’uomo che appare nel video, osservando che “le stesse parti concordano sull’impossibilità di pervenire a conclusioni in termini di certezza scientifica”.
Un’ulteriore perizia finirebbe quindi per occupare “lo spazio di giudizio che deve essere riservato alla Corte”. Saranno dunque i giudici a stabilire quale delle due perizie svolte nell’ambito del processo sia da ritenere più attendibile.
La Corte ha rifiutato anche un’ispezione giuridica su Bellini, chiesta dai suoi legali per accertare la presenza o meno della fossetta giugulare che per i Procuratori generali è presente nell’uomo che appare in video, così come nelle foto che ritraggono Bellini. Secondo i difensori, invece, Bellini non ha questa caratteristica fisica.
Ma la Corte ha accolto le argomentazioni del sostituto Pg, Nicola Proto, osservando che “nelle linee guida internazionali la fossetta giugulare non è espressamente considerata elemento distintivo”, precisando poi che “ciò si spiega col fatto che si tratta di un elemento che può dipendere dalle caratteristiche delle singole fotografie”. Senza contare che un’ispezione fatta ad oltre 40 anni dai fatti sarebbe “scarsamente attendibile”.
È stata invece proiettata in aula, su richiesta dei difensori, la prima copia digitalizzata nel 2004 dell’intero filmato amatoriale girato dal turista Harold Poltzer che contiene anche le immagini della stazione prima e dopo l’attentato. La Corte, infine, ha disposto l’acquisizione della riproduzione originale del filmato Poltzer che si trova all’Archivio di Stato di Roma.

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