Appalti truccati: a Foggia tre indagati per gli affidamenti “familiari” dell’illuminazione pubblica

Operazione “Lampo” al Comune di Alberona: interdetti dal pubblico ufficio due dipendenti dell’ente, un terzo indagato

Foggia – Affidavano i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto di illuminazione pubblica a due imprese locali legate da vincoli di parentela ad alcuni componenti dell’amministrazione comunale.

Così sono finiti nei guai due dirigenti dell’area tecnica del Comune di Alberona, interdetti dai pubblici uffici, più un terzo uomo dipendente del Comune, indagato ma non sottoposto a misure cautelari.
Avrebbero liquidato alle aziende “di famiglia” affidamenti per oltre 128.000 euro senza gare d’appalto.

Appalti prorogati per 30 anni

Le indagini, che si sono basate non solo sui documenti conservati in Comune ma anche sulle testimonianze dei dipendenti dell’area tecnica dell’ente, hanno confermato i sospetti iniziali dei finanzieri del Comando Provinciale di Foggia.
Siccome l’impresa affidataria non era in regola con la posizione contributiva, per poter emettere i mandati di pagamento i funzionari amici evitavano di effettuare i controlli previsti per legge e accettavano bellamente attestazioni di regolarità fasulle.

Ma c’è di più.
Il funzionario responsabile del settore che per legge aveva l’obbligo di astenersi dalla procedura di aggiudicazione dell’appalto perché legato da una parentela con l’azienda affidataria, non solo partecipava attivamente ma permetteva anche che l’impresa potesse operare in regime di proroga.
E questo ininterrottamente, per circa 30 anni. Ignorando anche il formale “invito” della Giunta e del Consiglio Comunale di procedere a una nuova gara.

Ipotesi di reato

Per tutti le ipotesi di reato sono quelle di abuso d’ufficio e falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale.

Simona Tarzia

Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.