Comitato No Skymetro: “Non è vero che se lo Skymetro non dovesse essere realizzato tali fondi verrebbero persi”

Il dibattito di queste settimane in città e i pareri fortemente critici di enti e amministrazioni cittadine e nazionali sono l’occasione per fermare l’opera e discutere su quale sia l’intervento migliore per la mobilità in Valbisagno

 GenovaIn queste settimane, si è sviluppato un grande dibattito sull’opera, frutto anche delle “stroncature” ricevute da Consiglio Superiore Lavori Pubblici, uffici della Regione e dalla  Soprintenenza, che ha confermato i timori di molti cittadini sull’impatto che l’opera avrebbe nella val Bisagno. 

Da un lato, c’è chi sostiene che i finanziamenti ministeriali assegnati per questo progetto possano essere impiegati anche per altre opere di trasporto pubblico di massa, mentre dall’altro lato l’amministrazione sostiene  che se lo Skymetro non dovesse essere realizzato, tali finanziamenti verrebbero persi. È importante fare chiarezza su queste questioni e analizzare attentamente le implicazioni di questa situazione.

Favorevoli e  contrari

l’informazione su quali possano essere i problemi creati dallo Skymetro è stata portata avanti  da diverse realtà della Val Bisagno, cittadini e partiti politici. Questo ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica tutti gli aspetti dell’opera, compresi i suoi presunti errori e difetti.

Ma non sono pochi i cittadini che vedono i vantaggi di questa opera trasportistica e tra loro anche molti commercianto che sperano di aumentare il loro giro d’affari.

Il dibattito che si è sviluppato recentemente in città, ha comunque fornito un’opportunità unica per riconsiderare l’opera dello Skymetro e valutare quale possa essere l’intervento più efficace e sostenibile per migliorare la mobilità nella Val Bisagno.

Il comitato chiede trasparenza

Da più di un anno e mezzo, il comitato No Skymetro chiede maggior trasparenza, coinvolgimento e partecipazione riguardo al progetto; tuttavia, sembra che le richieste di informazione e dialogo siano state ignorate, con l’opera che è stata presentata senza una valutazione ampia e partecipata dei suoi pro e contro.

È evidente che ogni progetto presenta vantaggi e svantaggi, e quando si tratta di investimenti pubblici significativi come quelli per lo Skymetro, è fondamentale considerare attentamente tutte le opzioni disponibili.

Secondo il comitato No Skymetro è grave che l’amministrazione continui a ignorare le preoccupazioni sollevate da una parte cospicua della cittadinanza riguardo all’impatto ambientale, sociale e paesaggistico dell’opera. Inoltre, è inaccettabile che vengano ignorati i pareri critici espressi da esperti e da vari enti competenti nel settore.

Fondamentale informarsi

In questo contesto, è fondamentale per i cittadini informarsi in modo completo e obiettivo sui fatti relativi al progetto dello Skymetro. È importante comprendere che i finanziamenti ministeriali assegnati per questo progetto possono essere impiegati anche per altre opere di trasporto pubblico di massa, e che quindi non è vero che se lo Skymetro non dovesse essere realizzato tali fondi verrebbero persi.

Inoltre, è interessante notare che in passato è stato condotto un percorso partecipato che ha coinvolto molti cittadini, associazioni e categorie nella definizione del miglior mezzo di trasporto per la Val Bisagno, che è risultato essere il tram.

Il tram, come viene detto nella nota, rappresenta una soluzione ottimale per contesti come quello genovese, e potrebbe essere una valida alternativa allo Skymetro. Inoltre, va considerato che il tram è stato reintrodotta con successo in molte città italiane ed europee che avevano smantellato le loro reti tramviarie negli ultimi decenni del secolo scorso.

Solo attraverso un processo decisionale trasparente e partecipativo sarà possibile identificare l’intervento migliore per soddisfare le esigenze della comunità, garantendo al contempo un uso responsabile dei finanziamenti pubblici.

Fabio Palli

Spirito libero con un pessimo carattere. Fotoreporter in teatro operativo, ho lavorato nella ex Jugoslavia, in Libano e nella Striscia di Gaza. Mi occupo di inchieste sulle mafie e di geopolitica.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *