Mar Rosso, Crosetto: sì alla sicurezza ma senza aprire un fronte di guerra

L’operazione militare contro le milizie Houthi per garantire la sicurezza dei commerci globali rischia di portare all’escalation in Medio Oriente

“C’è la Costituzione e ci sono le leggi. Una nuova missione internazionale ha bisogno dell’approvazione del Parlamento e di un finanziamento a parte. La Difesa italiana non è come quella inglese o americana in cui un ministro della Difesa può decidere di mandare qualcuno in una missione senza passare attraverso il Parlamento. Se decideremo di farlo sarà una decisione che passa in Consiglio dei ministri, arriva in Parlamento viene votata dalle Camere, non è una scelta personale del ministro o del governo. Ci sono dei passaggi che la Costituzione prevede”.

Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, rispondendo ad una domanda dei cronisti sulle motivazioni della mancata adesione formale dell’Italia all’operazione Prosperity Guardian nel Mar Rosso. “Vedremo – spiega il ministro a margine del suo intervento alla Camera – quale sarà l’evoluzione nel Mar Rosso. Sono stato il primo a lanciare l’allarme sul Mar Rosso. È un problema enorme. È la conseguenza di altri focolai. Non vorrei aprire un terzo fronte di guerra in questo momento. Vorremmo raggiungere la sicurezza del passaggio nel Mar Rosso – conclude Crosetto – senza un’ulteriore apertura di un fronte che forse, in questo momento, non è il caso di aprire”.

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