Israele ordina l’evacuazione dell’ospedale di Al-Shifa a Gaza. I morti palestinesi sono più di 16.000, oltre 5.000 sono bambini

Le forze armate israeliane stanno operando in prossimità di tre ospedali a Gaza, facendo strage di civili

Se il criminale di guerra Netanyahu, che fino ad oggi ha ammazzato pochi terroristi e migliaia di civili indifesi, nell’intento di dimostrare che Gaza gli serve per sistemare ancora un po’ di coloni, il suo intento ha raggiunto il risultato sperato. Perchè quando questa guerra finirà, e non certo per volontà della comunità internazionale, le opzioni saranno due. L’occupazione militare della Striscia da parte della più grande democrazia del medio Oriente o l’annientamento fisico dei palestinesi, che in altri tempi avremmo definito genocidio.

Di certo, chi rimarrà si sarà trasformato in un terrorista, anche se oggi è una persona pacifica e fa, per esempio, l’idraulico e non sta con Hamas. Si può dire con una buona dose di certezza che Netanyahu e la sua marmaglia di assassini con questa operazione militare ha trasformato Gaza in una fabbrica di terroristi, garantendosi ancora un po’ di potere.

E in questo disegno perverso rientrano le operazioni che coinvolgono l’ospedale Shifa, dove reparti dell’esercito israeliano stanno proseguendo ed estendendo le ispezioni sia all’interno che sotto le strutture. Al contempo, fonti locali riferiscono che l’esercito ha stretto d’assedio l’ospedale al-Ahli (Ma’amadani) e ha condotto un bombardamento nei pressi dell’ospedale Indonesiano situato nella zona settentrionale della Striscia.

L’assedio dell’ospedale al-Ahli

 L’assedio dell’ospedale al-Ahli solleva preoccupazioni sulle condizioni dei pazienti e del personale medico, mentre il bombardamento nelle vicinanze dell’ospedale ‘Indonesiano’ aumenta il rischio di danni collaterali. La situazione si aggrava con i pesanti bombardamenti registrati nelle ultime ore a Beit Hanun e Jabalya, nel nord della Striscia, e a Nusseirat nella zona centrale. Fonti locali segnalano decine di vittime in quest’ultima località.

Ispezioni estese e operazioni sotterranee

Presso l’ospedale Shifa, le forze armate israeliane continuano e ampliano le ispezioni, focalizzandosi sia sugli edifici che sotto le strutture. Queste azioni sollevano interrogativi sulla natura e lo scopo di tali operazioni, poiché l’ospedale svolge un ruolo cruciale nell’assistenza medica alla popolazione locale.

Reazioni e richieste di intervento

La comunità internazionale è chiamata a reagire di fronte a queste operazioni militari nelle vicinanze di strutture mediche, con richieste di rispetto del diritto internazionale umanitario e di garantire la protezione degli ospedali come luoghi neutri. Le organizzazioni umanitarie sono impegnate nel fornire assistenza alle vittime e nel monitorare da vicino la situazione per garantire il rispetto dei diritti umani.

Un’ora di tempo a medici, pazienti e sfollati per evacuare il complesso medico di Al-Shifa

Israele ha emesso un avviso urgente, concedendo un’ora di tempo a medici, pazienti e sfollati per evacuare il complesso medico di Al-Shifa a Gaza. I militari israeliani hanno utilizzato altoparlanti per sollecitare l’evacuazione, affermando che l’ospedale nasconde un centro di comando di Hamas, considerandolo quindi un obiettivo militare. Il direttore dell’ospedale, Mohammed Abu Salmiya, è stato incaricato di dare istruzioni per l’evacuazione di pazienti, feriti, sfollati e personale medico, con l’indicazione di spostarsi a piedi verso il lungomare.

L’esercito israeliano ha affermato di aver assediato il complesso medico in quanto sospettato centro operativo di Hamas. In incursioni precedenti, sostiene di aver scoperto armi e un tunnel utilizzato dal movimento. Queste azioni si inseriscono in un contesto di 43 giorni di guerra, durante i quali Israele ha lanciato attacchi su vasta scala a Gaza.

Bilancio delle vittime e situazione umanitaria

Hamas ha aggiornato il bilancio delle vittime, dichiarando che oltre 16mila palestinesi sono stati uccisi negli attacchi israeliani. Si stima che altre 3.750 persone siano disperse sotto le macerie. Nel frattempo, in Cisgiordania, un’esplosione in un campo profughi ha causato cinque vittime e due feriti, mentre un attacco a Hamad ha portato alla morte di 26 persone in un edificio residenziale.

Israele ha lanciato avvertimenti ai residenti nel sud della Striscia, chiedendo loro di trasferirsi verso ovest per evitare il fuoco incrociato. Volantini lanciati da aerei israeliani esortano alla ricerca di una “zona sicura” nella città costiera di Mawasi. Questi avvertimenti potrebbero costringere centinaia di migliaia di palestinesi già sfollati a Gaza City a muoversi nuovamente, aggravando ulteriormente la crisi umanitaria.

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