‘Ndrangheta, il nuovo Procuratore Generale di Genova punto di riferimento dei processi contro la criminalità organizzata

Da Procuratore Generale in Corte di Cassazione, Mario Pinelli ha seguito anche Maglio 1 e Crimine

In seguito a una decisione recente, il Consiglio Superiore della Magistratura ha formalmente nominato Mario Pinelli nuovo Procuratore Generale di Genova. Con un consenso schiacciante di 18 voti a favore contro 11, Pinelli, già in carica come Procuratore Generale di Campobasso, ha superato l’altro candidato, Enrico Zucca, attualmente Sostituto Procuratore Generale nel capoluogo ligure e noto per essere stato pm nel processo per l’irruzione alla scuola Diaz durante il G8 di Genova.

L’annuncio mette fine a un processo di selezione molto impegnativo per il CSM, caratterizzato da rinunce, revoche, e sospette illegittimità.

L’impegno contro le organizzazioni mafiose

La decisione del Consiglio, giunta nei giorni scorsi, sottolinea il consenso dei colleghi nei confronti di Pinelli, già noto per il suo ruolo di Procuratore Generale in Cassazione.
In particolare, il nuovo Procuratore Generale per la Liguria e Massa Carrara ha un passato significativo nell’affrontare questioni delicate legate alla criminalità organizzata.

Durante il suo mandato in Cassazione, in effetti, Pinelli ha seguito anche i processi Maglio 1 e Crimine, legati a due operazioni contro la ‘ndrangheta calabrese che hanno portato alla conferma delle condanne stabilite in appello. Di particolare interesse il fatto che la Cassazione in questi processi abbia riconosciuto il 416-bis, il reato di associazione di tipo mafioso, anche per la cosiddetta mafia silente che spesso al Nord andava assolta. Questo ha aperto poi le porte al ribaltamento delle assoluzioni di Maglio 3, l’inchiesta che ha puntato i riflettori sulla presenza dei clan in Liguria, a Ventimiglia e Genova.

Pinelli non è un magistrato che chiude gli occhi. Lo dimostrano le sue dichiarazioni riportate dalla seconda Relazione semestrale 2022 della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) che sottolinea: “Il Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Campobasso, Mario Pinelli, in linea con quanto già rappresentato nelle precedenti relazioni, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2023 ha affermato che: ‘Il relativamente basso numero di fascicoli iscritti dal DDA non può interpretarsi come dimostrativo, di per sé solo, dell’assenza di mafie nella regione Molise’. Cellule di criminalità organizzata, infatti, sconfinano nel territorio molisano provenendo sia ‘dalla Campania, in direzione per lo più del Basso Molise e segnatamente sulla zona di Venafro e sia dalla provincia foggiana venendo ad incidere sulla zona costiera attorno a Termoli’. Il Procuratore, in proposito, sottolinea come proprio l’assenza di radicamenti sia camorristici, sia di mafie pugliesi fa sì che ‘le incursioni mafiose da territori limitrofi non vengano ad impattare con cosche stanziali già impiantate sul territorio così da sfociare, come di regola avviene in questi casi, in manifesti atti contrappostivi, sicché l’espansione finisce con l’avvenire in forma del tutto silente, eventualmente solo in base alla commissione dei cosiddetti reati-spia tali da lasciar emergere tracce sintomatiche e disvelanti del fenomeno”.

Insomma, la nomina di Mario Pinelli a capo dell’ufficio del Procuratore Generale in corte d’Appello a Genova, può quindi rappresentare un passo significativo per la giustizia nella regione, considerando il suo background consolidato e la sua esperienza sui reati di associazione mafiosa, e promettendo un impegno incrollabile nel contrasto alla criminalità organizzata che infesta ormai da tempo la nostra regione.

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.

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