Sampierdarena by night: schiamazzi, musica a tutto volume e lancio di bottiglie

Con la chiusura, negli anni scorsi, di molti centri apparententemente “culturali”, sembrava che il problema delle risse si fosse risolto. Forse non è così

Genova – Le periferie urbane, spesso in ombra rispetto ai quartieri centrali delle città, sono luoghi di vita complessi, attraversati da una serie di sfide socio-economiche e ambientali. Tuttavia, al loro interno, esistono individui straordinari che, con il loro impegno silenzioso, cercano costantemente di migliorare le condizioni di vita per sé e per le loro comunità. Non sono supereroi con poteri sovrannaturali, ma persone comuni che incarnano la resilienza, la passione e la dedizione. Sono gli attivisti locali che lavorano senza sosta per sensibilizzare la comunità sulle sfide sociali ed economiche, organizzando proteste, raccolte fondi e programmi di aiuto.

In queste aree, l’accesso a servizi essenziali come l’istruzione, la sanità e il trasporto pubblico può essere limitato. Il tasso di disoccupazione spesso supera quello delle zone centrali, mentre la criminalità può rappresentare una minaccia costante.
Le infrastrutture si trasformano spesso in servitù e contribuiscono a rendere difficile la vita quotidiana.

Siamo stati a Sampierdarena, in piazza Masnata, accompagnati dall’instancabile Fabio Papini, già consigliere del Municipio II Centro Ovest,  che accompagnato da due residenti, Ornella e Rocco, ha voluto sottolineare le condizioni difficili in cui vivono i cittadini della zona. Soprattutto al sabato e  di notte, i continui schiamazzi, la musica ad altro volume e qualche volta le risse con tiro di bottiglie, contribuiscono al degrado del quartiere andando a incidere negativamente anche sul costo degli appartamenti. Perchè un quartiere potenzialmente pericoloso non è appetibile per chi volesse acquistare casa.

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