Morto il boss Denaro e catturato Bonavota chi sono i latitanti più pericolosi in circolazione?

Con la morte di Matteo Messina Denaro si chiude definitivamente il cerchio della sua latitanza, iniziato con la cattura lo scorso 16 gennaio

Quel giorno la giustizia italiana mise fine a 30 anni di fughe, mettendo a segno un colpo netto a favore dello Stato, con la cattura del latitante italiano più pericoloso. Il 2023 ha visto però anche la cattura di un altro pericoloso latitante, Pasquale Bonavota, ‘ndranghetista, catturato a Genova dai carabinieri di Vibo Valentia e Genova, nell’ambito dell’indagine ‘Rinascita – Scott del Ros.

Con la morte di Messina Denaro e la cattura di Bonavota sono ancora 3 i latitanti più pericolosi ricercati a livello internazionale.

ATTILIO CUBEDDU

Cubeddu è un nome ‘storico’ dell’anonima sequestri. È stato il carceriere dell’imprenditore bresciano Giuseppe Soffiantini. Nel 1997, approfittando di un permesso, non rientra nel carcere di Badu e Carros, in provincia di Nuovo, dove era detenuto per sequestro di persona, omicidio e lesioni gravissime. Dall’anno successivo, contro di lui è stato spiccato un mandato di cattura internazionale.

GIOVANNI MOTISI

Detto ‘U pacchiuni (il grasso) – È il killer di fiducia di Totò Riina, secondo un collaboratore di giustizia presente anche quando si parlò per la prima volta di ammazzare il generale Alberto Dalla Chiesa. È ricercato dal 1998 per omicidi, dal 2001 per associazione di tipo mafioso ed altro, dal 2002 per strage. Deve scontare la pena dell’ergastolo. Dal 1999 su di lui pende un mandato di cattura internazionale. Nel 1999, durante la perquisizione della sua villa di Palermo, è stata ritrovata una fitta corrispondenza tra lui e la moglie Caterina, bigliettini recapitati da ‘postini’ fidati assieme a vestiti e regali. La sua ultima apparizione è di quello stesso anno: partecipa alla festa di compleanno della figlia e viene fotografato. Ma alle pareti del posto in cui festeggiano sono affisse lenzuola bianche per impedirne il riconoscimento.

RENATO CINQUEGRANELLA

Boss della camorra, è latitante dal 2002. Cinquegranella è ricercato per associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso in omicidio, detenzione e porto illegale di armi, estorsione. Dal 2018 è ricercato in ambito internazionale. Cinquegranella era storicamente legato alla Nuova Famiglia, storica rivale della Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo. È implicato nell’omicidio di Giacomo Frattini, affiliato della Nco, torturato, ucciso e fatto a pezzi nel gennaio dell’82. Cinquegranella è coinvolto nell’omicidio di Antonio Ammaturo, capo della Squadra mobile, massacrato, nel luglio dell’82 da un commando delle Brigate rosse, davanti al portone della sua casa in piazza Nicola Amore, centro di Napoli, insieme con il suo autista, l’agente Pasqquale Paola. Quell’omicidio confermò un patto criminale tra camorra e BR

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