Tremonti: nessun complotto dei mercati contro Meloni, non è come il 2011

Il panorama economico italiano è al centro dell’attenzione , e l’ex Ministro e Presidente della Commissione Esteri della Camera, Giulio Tremonti, condivide la sua visione in un’intervista recente su Repubblica

Con un focus sulla situazione economica globale e il ruolo dell’Italia, Tremonti offre una prospettiva che è al di fuori degli schemi convenzionali.

Iniziamo dalla dimensione globale, dove Tremonti osserva che l’attuale contesto internazionale è caratterizzato da un caos globale, ma rifiuta l’idea di un complotto orchestrato dai mercati finanziari contro l’Italia o il governo di Giorgia Meloni. Al contrario, sottolinea che la guerra ha avuto un effetto anestetico, temporaneamente riducendo le tensioni politico-finanziarie internazionali in nome del fronte comune.

Tuttavia, il decennio precedente ha visto una diversa dinamica economica, caratterizzata dalla politica di stampa di moneta, tassi di interesse vicini allo zero e l’acquisto di titoli di Stato da parte della Banca Centrale Europea (BCE). Questa politica ha avuto l’effetto di comprimere artificialmente l’inflazione.

Ora, secondo Tremonti, questa tendenza sta cambiando, e il compito è quello di adattarsi a questa nuova realtà.

La manovra economica, l’aumento dei tassi di interesse e un elevato debito pubblico sono temi scottanti

Nel contesto italiano, ci sono sfide significative da affrontare. La manovra economica, l’aumento dei tassi di interesse e un elevato debito pubblico sono temi scottanti. Tuttavia, Tremonti rifiuta l’idea che l’Italia sia in una posizione peggiore rispetto ad altre nazioni europee, come la Germania, che sta affrontando una crisi nel suo modello economico. La Germania dipende dall’importazione di energia a basso costo dalla Russia e dall’esportazione di prodotti ad alto valore aggiunto in Asia. Inoltre, anche la Francia, una delle principali economie europee, condivide l’onere di un debito pubblico considerevole.

La luna di miele tra il Governo italiano e i cittadini sembra essere giunta al termine, come dimostrato dalla crescente insoddisfazione nelle condizioni economiche e sociali in tutta Europa. Tuttavia, Tremonti ritiene che il patto tra il Governo italiano e le parti sociali,  sia una mossa molto positiva e di lungimiranza politica.

Ricordiamo che a maggio del 2023, in occasione dell’incontro con i sindacati, Meloni aveva dicharato di voler istituire “a Palazzo Chigi un osservatorio governativo sul tema del potere d’acquisto: salari, monitoraggio dei prezzi e della politica dei prezzi, controllo dell’attuazione e degli effetti dei provvedimenti che noi abbiamo introdotto e che magari non hanno dato i risultati previsti, come per esempio la riduzione dell’Iva sui prodotti per la prima infanzia”.

Tremonti avverte che l’errore da evitare è quello di adottare una manovra impulsiva o elettorale che potrebbe avere conseguenze dannose. La fiducia dei mercati è una questione cruciale, specialmente dopo l’approvazione di una legge che taglia gli extraprofitti delle banche.

L’ex ministro ricorda che una tassa sugli extraprofitti è stata implementata anche nel 2008, ma senza suscitare le reazioni attuali. Ammette che la formulazione della legge potrebbe essere migliorata, e osserva che escludere le banche più piccole dall’imposizione potrebbe non essere la scelta più saggia, considerando il loro potenziale profitto derivante dalla differenza tra interessi sui mutui e depositi. “Fortunatamente, è già in discussione una possibile modifica di questa normativa”.

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