Sarajevo, nuove polemiche fra bosgnacchi musulmani e serbo-bosniaci

Il cartello stradale con la scritta “Benvenuti a Sarajevo Est, la città dei 157 mila serbi che dovettero lasciare Sarajevo” era stato posto su decisione del sindaco di Sarajevo Est

Sarajevo – Le autorità cantonali di Sarajevo hanno rimosso stamattina, all’ingresso di Sarajevo Est, un cartello con la scritta “Benvenuti a Sarajevo Est, la città dei 157 mila serbi che dovettero lasciare Sarajevo”. La rimozione è avvenuta dopo una dichiarazione del ministro per le infrastrutture e i servizi comunali del Cantone di Sarajevo, Almir Bećarević, che ha assicurato: “Questo cartello è stato posto in una zona di competenza del Cantone di Sarajevo, in modo illegale e senza alcuna autorizzazione”.

Sarajevo Est è una città situata a nordest della capitale bosniaca, ed è inclusa nella Republika Srpska, l’entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina.
Sarajevo, la capitale, fa parte della Federazione croato-musulmana, l’altra entità che compone il Paese balcanico, così come stabilito dagli Accordi di Dayton.

Il controverso cartello, che fa riferimento alle conseguenze del drammatico conflitto armato del 1992-1995, era stato posto su decisione del sindaco serbo-bosniaco di Sarajevo Est, Ljubiša Ćosić, a fine giugno in risposta a un altro cartello apposto all’ingresso di Sarajevo sul quale si legge “Sarajevo – la capitale della Bosnia-Erzegovina fu assediata per 1.425 giorni'”.

La sindaca di Sarajevo, Benjamina Karić, dopo l’apparizione del cartello a Sarajevo Est aveva sporto denuncia penale contro il suo omologo Ćosić, accusato di incitamento all’odio nazionale, razziale e religioso, alla discordia e all’intolleranza. “Il vergognoso tabellone è sparito”, ha scritto oggi su Facebook la sindaca di Sarajevo Karic.

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