Aleksandar Vučić ribadisce il no alle sanzioni alla Russia

Albin Kurti contestato dall’opposizione in Kosovo. Haradinaj, leader dell’Alleanza per il futuro del Kosovo (Aak): “Ha rovinato i rapporti con Ue e Stati Uniti”

“La Serbia difende i propri interessi nazionali”. Con queste parole il presidente serbo Aleksandar Vučić  ha recentemente ribadito la posizione di Belgrado sulle sanzioni imposte da molti Paesi alla Russia, affermando che la Serbia continuerà a sostenere Mosca finché possibile. In un’intervista rilasciata all’emittente privata Prva, Vučić ha affermato che il suo paese desidera prendere decisioni indipendenti e che fino ad ora la politica nei confronti di Mosca ha avuto successo. Tuttavia, ha ammesso che non può garantire che la Serbia riuscirà a mantenere questa posizione in futuro.

La Serbia ha motivato il suo rifiuto di imporre sanzioni alla Russia perchè da Putin ha il sostegno politico sulle questioni con il Kosovo e perchè riceve forniture energetiche a prezzi vantaggiosi. Il presidente serbo ha aggiunto che la politica della Serbia si basa sulla presa di decisioni autonome e che il paese continuerà a perseguire i propri interessi, nonostante le pressioni internazionali.

Kurti pericoloso come Zelensky

Ma Vučić si è detto molto preoccupato per il comportamento del premier kosovaro Albin Kurti, affermando che lo considera irrazionale e estremamente antiserbo, sottolineando che  Kurti mira a diventare una figura simile a Enver Hoxha, ex leader della dittatura comunista in Albania, o al presidente ucraino Volodymyr Zelensky e che potrebbe sfruttare la contro offensiva ucraina per intensificare le politiche di terrore nei confronti dei serbi e perseguire la completa espulsione della popolazione serba dal Kosovo.

Haradinaj: “Kurti destabilizza il Kosovo”

Nel frattempo, in Kosovo, l’opposizione ha chiesto la rimozione del premier Albin Kurti, affermando che la sua politica nella crisi con la Serbia sta danneggiando i rapporti con gli alleati occidentali e causando gravi conseguenze economiche e di sviluppo per il paese. L’ex premier Ramush Haradinaj, leader dell’Alleanza per il futuro del Kosovo (Aak), ha proposto la creazione di un fronte comune contro Kurti, accusandolo di aver rovinato i rapporti con gli Stati Uniti e l’Unione Europea.

La situazione internazionale del Kosovo sembra peggiorare, con gli avvertimenti costanti da parte degli Stati Uniti al governo di Pristina e le presunte sanzioni dell’UE nei confronti del Kosovo. Secondo i media locali, l’UE avrebbe deciso di congelare l’erogazione di fondi di sviluppo a Pristina e di sospendere l’attività nell’ambito dell’Accordo di stabilizzazione e associazione. Inoltre, il Kosovo verrebbe escluso da incontri e riunioni internazionali di alto livello.

La tensione e le divisioni nel nord del Kosovo persistono, con i serbi che protestano e si radunano da oltre un mese contro la politica di Pristina, accusata di ostilità e discriminazione nei confronti della popolazione serba. Il generale italiano Angelo Michele Ristuccia, comandante della Kfor, durante una visita a Skopje, nella Macedonia del Nord, ha lanciato un appello alle parti coinvolte affinché adottino misure concrete per ridurre le tensioni e evitare una maggiore destabilizzazione nella Regione.

 

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