Ambiente, la luce artificiale minaccia la sopravvivenza delle lucciole

L’inquinamento luminoso delle grandi città rende difficile ai maschi delle lucciole trovare le femmine. Lo dice uno studio dell’Università del Sussex pubblicato sul Journal of Experimental Biology

Le luci abbaglianti delle grandi città rappresentano una delle meraviglie del mondo moderno, destinate ad aiutarci a lavorare, a stare al sicuro e a goderci il mondo circostante anche dopo il tramonto. Ma alcuni animali notturni, comprese le lucciole, pagano un prezzo per questa illuminazione.

La luce complica i rituali di accoppiamento delle lucciole

Le luci artificiali stanno creando seri ostacoli per le lucciole, soprattutto per i maschi che faticano a trovare le femmine luminose per l’accoppiamento.
Le femmine di lucciola comune (Lampyris noctiluca), infatti, emettono una luce verde dall’addome per attirare i maschi in volo e non sono in grado di spostarsi verso nuovi luoghi per sfuggire all’inquinamento luminoso. Cosa che potrebbe avere conseguenze disastrose per la riproduzione delle popolazioni globali di lucciole.

Lo dimostra uno studio condotto dall’Università del Sussex, nel Regno Unito, e pubblicato sul Journal of Experimental Biology.

L’esperimento in laboratorio con le lucciole delle South Downs

Gli scienziati dell’Università del Sussex, guidati da Estelle Moubarak, hanno condotto uno studio trasferendo lucciole maschio, raccolte dalle South Downs, una catena di colline nel sud dell’Inghilterra, in un laboratorio. Qui hanno creato un labirinto a forma di Y privo di luce artificiale, in cui hanno posizionato gli insetti maschi alla base della Y e un dispositivo LED (Light Emitting Diode) di colore verde, che imitava il bagliore delle femmine, in cima a uno dei bracci del labirinto.
I ricercatori hanno registrato se e quanto tempo i maschi impiegavano per trovare la finta femmina.
Successivamente, hanno acceso una luce bianca sopra il labirinto, variando l’intensità luminosa da 25 Lux (25 volte più luminosa della luce lunare) a 145 Lux (equivalente alla luce di un lampione).

Il risultato: troppa luce artificiale interferisce con il corteggiamento

I risultati hanno rivelato che mentre tutte le lucciole hanno trovato il LED al buio, solo il 70% è riuscito a trovarlo ai livelli più bassi di luce bianca e solo il 21% degli insetti ha individuato il potenziale compagno nella luce più intensa. Inoltre, la luce bianca ha non solo influenzato la capacità dei maschi di trovare una femmina, ma ha anche rallentato il tempo impiegato per raggiungere il LED.

Al buio, le lucciole impiegavano 48 secondi per raggiungere il LED che imitava la femmina, mentre in condizioni di luce bianca più bassa impiegavano 60 secondi.
L’illuminazione del labirinto ha anche fatto sì che le lucciole maschio trascorressero più tempo nella parte inferiore del labirinto senza muoversi verso la femmina. Al buio, gli insetti trascorrevano solo 32 secondi nella parte inferiore della Y, mentre nelle condizioni di maggiore luminosità vi trascorrevano 81 secondi.

Le lucciole non sono state in grado di muoversi verso le femmine quando sono state abbagliate dalla luce bianca perché coprono i loro occhi  con uno scudo sulla testa, che agisce come un paio di occhiali da sole”, ha spiegato Moubarak. “E infatti, quando la luce bianca illuminava l’area con il finto LED femminile, le lucciole oscuravano i loro occhi per circa il 25% del tempo, rispetto allo 0,5% di quando il labirinto era al buio”, ha aggiunto.

Jeremy Niven, un altro membro del team di ricerca dell’Università del Sussex, ha commentato: “Il fatto che tengano gli occhi sotto questo scudo dimostra che le lucciole cercano di evitare l’esposizione alla luce bianca, il che suggerisce che non la gradiscono affatto”.

Ora, nel corso dell’ultimo secolo la luce artificiale notturna è aumentata esponenzialmente e “se questa tendenza si confermerà, i prati e le brughiere di Europa e Asia che per milioni di anni si sono illuminati con lo scintillio delle femmine delle lucciole diventeranno bui”, ha concluso Niven.

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