Kosovo, tensioni al nord: il presidente serbo Vučić allerta l’esercito

Blinken a Kurt: “Le azioni di Pristina avranno conseguenze sulle nostre relazioni bilaterali”

Pristina – Il presidente serbo Aleksandar Vučić ha ordinato oggi lo stato di massima allerta dell’esercito a causa delle forti tensioni  tornate a crescere nel nord del Kosovo. Nel darne notizia, i media a Belgrado, hanno riferito che Vučić ha al tempo stesso ordinato alle truppe di muoversi in direzione del confine con il Kosovo. Il ministro della difesa Milos Vučević, confermando l’ordine del presidente, ha definito la situazione in Kosovo drammatica.

In mattinata si sono registrati incidenti a Zvecan, uno dei quattro maggiori Comuni del nord del Kosovo a maggioranza serba, fra dimostranti serbi e polizia kosovara . Dopo che una folla di persone si era radunata davanti alla sede della municipalità, la polizia ha fatto irruzione nell’edificio del Comune. Sono stati lanciati gas lacrimogenri e bombe assordanti, con la polizia che ha bloccato tutte le vie di accesso e uscita dalla città, anche con l’impiego di blindati.

Scontri a Zubin Potok

La polizia kosovara è intervenuta  anche contro i dimostranti serbi a Zubin Potok, che si sono radunati davanti alla sede del Comune per protestare contro il nuovo sindaco di etnia albanese. Oggi, dopo il giuramento nei giorni scorsi, era in programma l’avvio della normale attività di servizio dei nuovi sindaci (tutti di etnia albanese) nei quattro maggiori Comuni del nord del Kosovo a maggioranza di popolazione serba – Mitrovica Nord, Zvecan, Zubin Potok e Leposavic.

I sindaci albanesi, eletti il 23 aprile scorso in una consultazione elettorale boicottata dai serbi boicottata dai serbi e che ha fatto registrare una affuenza di appena il 3,4%, non vengono considerati “legittimi” dai serbi in Kosovo e dal governo di Belgrado.

La condanna della UE

Peter Stano, portavoce dell’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, in una nota in merito all’escalation nel Kosovo del nord” in una nota ha dichiarato: “L’Ue condanna fermamente gli scontri che coinvolgono polizia e manifestanti kosovari nel nord del Kosovo, iniziati con il tentativo dei sindaci neoeletti di entrare negli edifici comunali. Deploriamo fermamente gli attacchi alle pattuglie della missione civile dell’Ue in Kosovo, Eulex che deve poter svolgere il proprio mandato pacificamente.

Tutti  devono intraprendere azioni per ridurre la situazione di tensione e tornare immediatamente alla calma. L’Ue non accetterà ulteriori azioni unilaterali o provocatorie e la salvaguardia della pace, e la sicurezza sul terreno dovrebbe avere la priorità. Come l’Ue ha costantemente affermato, le recenti elezioni suppletive nel nord del Kosovo non offrono una soluzione politica a lungo termine per i comuni coinvolti. Tale soluzione, può essere trovata solo attraverso un vero dialogo tra tutte le principali parti interessate, tra cui il Kosovo, la Serbia e la comunità serba del Kosovo, con la mediazione dell’Ue”.

La cautela albanese

E mentre l’Europa cerca di smorzare le tensioni accelerando l’ingresso di Macedonia del Nord e Albania nell’UE, il premier albanese Edi Rama, ha dichiarato che ciò che sta accadendo in Kosovo, non aiuta il processo in cui sono impegnati “tutti i grandi amici del Kosovo e degli albanesi”.

Blinken: “Violenze non necessarie”

Il segretario di Stato Antony Blinken, ha definito le azioni repressive di Pristina “non necessarie”. Ha poi proseguito dicendo che “gli Stati Uniti condannano le azioni di forza del governo del Kosovo per accedere negli edifici municipali nel nord del Paese. Sono azioni, – continua Blinken – attuate “contro” i consigli degli Stati Uniti e dei partner europei del Kosovo. Queste azioni, che compromettono i nostri sforzi per la normalizzazione delle relazioni tra Kosovo e Serbia, hanno aumentato le tensioni,  e avranno delle conseguenze sulle nostre relazioni bilaterali.

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