Balcani, torna la tensione: nel Kosovo del nord si è svolto il giuramento sindaci albanesi

Belgrado parla di occupazione del nord a maggioranza serba

Pristina – In un’atmosfera di rinnovata tensione interetnica, a Mitrovica nord, il settore di Kosovska Mitrovica abitato da popolazione serba,  si è svolta oggi la cerimonia di giuramento del nuovo sindaco eletto con il voto del 23 aprile scorso, una consultazione boicottata dai serbi e che ha visto per questo l’elezione di sindaci di etnia albanese nei quattro maggiori Comuni del nord. Oltre a Mitrovica Nord, i sindaci albanesi sono stati eletti anche a Zvecan, Zubin Potok e Leposavic.

Una situazione ritenuta insostenibile dalla dirigenza di Belgrado, che considera illegittime le elezioni del 23 aprile, in base alle quali sindaci di etnia albanese rappresentanti del 2% della popolazione locale sono chiamati a governare comunità con popolazione al 98% serba, che fa fatica a riconoscerli.

Erden Atiq, il nuovo sindaco di Mitrovica nord, ha prestato giuramento nella sede dell’Assemblea municipale della città, presidiata da un massiccio schieramento di forze di polizia e con la bandiera del Kosovo ben in vista. In un breve intervento dopo la cerimonia, Atiq ha detto di voler lavorare e servire indistintamente l’intera popolazione locale senza alcuna discriminazione, con l’obiettivo di normalizzare la situazione.

Hanno assistito al giuramento il ministro dell’interno del Kosovo Xhelal Svecla e il suo collega degli enti locali Elbert Krasniqi. Gli ambasciatori dei Paesi del ‘Quint’ (Usa, Francia, Germania, gran Bretagna e Italia), in un comunicato, hanno lanciato un appello a non esasperare le tensioni e a astenersi da azioni suscettibili di aggravare la situazione. Nelle elezioni del 23 aprile Atiq – esponente del movimento Autodeterminazione (Vetevendosje, VV), la forza di maggioranza guidata dal premier Albin Kurti – ha ottenuto 550 voti, pari al 66% dei votanti.

Poche decine di serbi al voto

In quella consultazione, per il boicottaggio dei serbi, l’affluenza generale era risutata di appena il 3,47%. Anche oggi Belgrado e i serbi del Kosovo hanno protestato ribadendo l’illegittimità di una simile consultazione, considerata una farsa e assolutamente non rappresentativa delle popolazioni del nord del Kosovo. Petar Petković, capo dell’Ufficio governativo serbo per il Kosovo, ha definito la giornata di oggi l’inizio, del processo di ‘occupazione’ del nord da parte del premier Kurti, il cui obiettivo a suo avviso sarebbe quello di scatenare incidenti e possibili scontri armati.

Srpska Lista e l’ultimatum a Kurti

Petar Petković ha riferito di un colloquio che il presidente serbo Aleksandar Vučić ha avuto in mattinata con l’inviato speciale Ue Miroslav Lajčák per l’esame della nuova situazione di tensione. Srpska Lista, il maggior partito dei serbi del Kosovo, ha dato a Kurti un ultimatum fino al primo giugno per “porre fine alle repressioni sul popolo serbo in Kosovo”. Dopo tale data, ha aggiunto, vi sarà una risposta da parte dei serbi, la cui natura non è stata precisata. I Comuni serbi del nord erano senza sindaco dallo scorso novembre quando tutti i rappresentanti serbi nelle istituzioni del Kosovo si dimisero dai loro incarichi per la crisi delle targhe, e più in generale per la mancata creazione della Comunità delle municipalità serbe in Kosovo e la presenza al nord di unità della polizia speciale kosovara.

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