Tensioni nel nord del Kosovo, colloquio Kurti-Borrell

Il Capo di Stato Maggiore, Generale Milan Mojsilovic in contatto con il comandante della Kfor, il Generale italiano Angelo Michele Ristuccia

Pristina – Le tensioni nel nord del Kosovo continuano a infiammare la Regione, generando preoccupazione sia a livello locale che internazionale. Il primo ministro kosovaro, Albin Kurti, ha avuto un colloquio telefonico con l’Alto rappresentante dell’Unione europea per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, per discutere degli ultimi sviluppi della situazione, ma ha voluto sottolineare che  i nuovi sindaci eletti, benchè tutti albanesi,  svolgono il loro ruolo al servizio di tutti i cittadini, evidenziando la necessità di promuovere l’integrazione e la collaborazione interetnica.

L’Europa non può permettersi un fronte di crisi nei Balcani, e Kurti lo sa

La situazione critica nel nord del Kosovo è stata al centro anche dei colloqui tra l’europarlamentare Viola von Cramon-Taubadel, esponente dei Verdi tedeschi e relatrice sul Kosovo all’Assemblea di Strasburgo, e la dirigenza kosovara.

Nel frattempo, nei comuni a maggioranza serba di Zvecan, Zubin Potok e Leposavic, si sono verificate nuove proteste da parte della popolazione serba contrari all’elezione dei sindaci albanesi dovuta anche all’astensionismo degli elettori serbi.  I nuovi sindaci rappresentano solo il 2% della popolazione, mentre il restante 98% è serba.

L’quilibrio tra serbi e Kfor è nelle mani del Generale Angelo Michele Ristuccia

Le tensioni hanno raggiunto un punto critico venerdì scorso, quando le proteste si sono trasformate in scontri violenti tra dimostranti serbi e la polizia kosovara, fatti che hanno convinto Aleksandar Vučić, a schierare l’esercito lungo la linea di confine tra Serbia e Kosovo.

Il ministro della difesa serbo Miloš Vučević ha al tempo stesso criticato la Kfor, la Forza Nato in Kosovo, che a suo dire prenderebbe le difese della polizia kosovara e degli “usurpatori della democrazia” piuttosto che della popolazione serba. Garanzia di stabilità è la presenza al comando della KFOR il Generale italiano Angelo Michele Ristuccia, in costante contatto il capo di stato maggiore, generale Milan Mojsilović, che ha ribadito l’impegno di preservare la pace ed evitare scontri con la popolazione serba.

A Pristina anche Jeff Hovenier

Nel tentativo di placare le tensioni, l’ambasciatore americano a Pristina Jeff Hovenier ha incontrato la presidente kosovara Vjosa Osmani, affermando che è importante non fare uso della forza per agevolare l’ingresso dei sindaci nelle sedi municipali dei Comuni serbi al nord ostacolato dalla popolazione serba.

Raccomandazione, come ha sottolineato Hovenier, condivisa anche dai Paesi del Quint – Francia, Germania, Gran Bretagna e italia. Prima di vedere Osmani, l’ambasciatore Usa ha incontrato i nuovi sindaci albanesi di Zvecan e Zubin Potok. Nonostante fossero stati invitati i sindaci dei quattro maggiori Comuni del nord a maggioranza serba, all’incontro non si sono presentati quelli di Leposavic e Mitrovica nord, entrambi del partito ‘Autodeterminazione’ (Vetevendosje), la forza di maggioranza guidata dal premier Albin Kurti.

Tajani telefona e Kurti cinguetta

In questa partita a scacchi, si è inserito anche il nostro Ministro degli Esteri Antono Tajani, che in una conversazione telefonica con Albin Kurti ha ribadito la necessità di rispettare e attuare l’accordo raggiunto tra Pristina e Belgrado, e di calmare la situazione nel nord del Kosovo.  In un tweet Kurti ha scritto: “Entrambi abbiamo concordato che nella attuale situazione è necessario attuare l’accordo e calmare la situazione al nord”.
Finché si cinguetta i cannoni tacciono.

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