Convegno di Vasta sul porto, Burlando ha in tasca la soluzione per la fabbrica dei cassoni della diga

Si tratta della Sanac di Vado Ligure. E l’ex Presidente della Regione bacchetta Toti e Bucci: “Andate a parlare con la Sindaca. È così che si fa”

Genova – “La politica deve essere fatta di dialogo e non di risse. Il dialogo non c’è e allora ho pensato di aprirlo io”. Risponde così, Claudio Burlando, a chi gli chiede perché sia rientrato in campo, e lo fa dal tavolo dei relatori del convegno sul nuovo Piano Regolatore Portuale organizzato da Vasta Liguria al Cap di via Albertazzi.
Un evento partecipato da tante anime, non solo portuali.

“Abbiamo fatto una bella discussione sul porto e sull’industria che lavora dentro al porto, come le riparazioni navali e Fincantieri. Lo abbiamo fatto mettendo in campo tutti i soggetti: lavoratori, cittadini, sindacati, compagnie, imprenditori e istituzioni”, spiega Burlando sottolineando che stamattina, a parlare e ad ascoltare, c’erano tutti, compresi i sindaci di Savona e Vado Ligure, Marco Russo e Monica Giuliano, e i presidenti dei Municipi II Centro Ovest e V Valpolcevera, Michele Colnaghi e Federico Romeo.
“Abbiamo fatto una cosa molto bella per affrontare temi difficili che vanno conosciuti bene dai cittadini”.

E in effetti quello che manca a Genova è un tavolo di raccordo, soprattutto oggi che si deve affrontare il nodo del nuovo Piano regolatore portuale.
“Lo hanno detto tutti”, sottolinea Burlando che poi lancia un appello “al Sindaco, al Presidente della Regione, al Presidente del porto: aprite anche voi una discussione” perché le incognite sono tante, “dove fare i cassoni della diga, dove ricollocare le aziende interferite. Noi continueremo a fare iniziative specifiche su questi singoli temi però bisogna coinvolgere tutte le forze della città perché il porto è l’anima della città. La gente vuole sapere cosa accade nel suo porto e nella sua città“.

È parlando con i territori che si trovano le soluzioni. Ne è convinto Burlando che sa bene come la politica debba fare i conti col terreno minato di comitati e associazioni che si pongono, giustamente, a tutela della salute e dell’ambiente. Lo abbiamo visto con il corteo che ha agitato il Ponente il 25 marzo.
E proprio per la fabbrica dei cassoni della nuova diga foranea che i residenti non vogliono a Pegli Lido una soluzione pronta ci sarebbe. E accontenterebbe tutti.
Spiega Burlando che “la Sindaca di Vado mi ha detto che la sua città dal punto di vista economico va bene, c’è solo un’azienda, la Sanac, che non va bene. Ecco, se un po’ di questi lavoratori potessero costruire i cassoni nel suo territorio e arrivare così alla pensione, se ne potrebbe parlare. E andate a parlaci con questa donna. È così che si fa”.

L’intervento della Sindaca di Vado Ligure

Simona Tarzia

Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.
Il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta mi è valso il “Premio Cronista 2023” del Gruppo Cronisti Liguri-FNSI per un mio articolo sul crollo di Ponte Morandi. Sono co-autrice di diversi reportage tra cui il docu “DigaVox” sull’edilizia sociale a Genova; il cortometraggio “Un altro mondo è possibile” sul sindaco di Riace, Mimmo Lucano; “Terra a perdere”, un’inchiesta sui poligoni NATO in Sardegna.

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