Auguri in…versi e anche di…versi
Comunque, rispetto allo scorso anno poco o nulla è cambiato. Anzi mi sentirei di aggiungere, magari perfino in peggio.
Ragione per cui mi fa piacere ribadire, quasi in toto, il messaggio di un anno fa, aggiungendo che guerra e crisi energetica ci stanno portando via parecchio e noi siamo sempre lì, fermi, in direzione ostinata e contraria, “inversi”, rispetto a chi continua nel “Coro Chinato”, che non è un aperitivo.
È soprattutto un modo per amplificare la voce del padrone. E siamo ancora lì, con un senso civico che non è mutato nei nostri confronti e in quello dei nostri lettori. Comprensivi che in fondo non si può piacere a tutti. Percio, come ho già scritto: “A chi ci ama, a chi amandoci ci segue, a chi non ci ama ma ci segue lo stesso, perché in fondo ama il contraddittorio, a chi non ci ama e non ama il confronto né confrontarsi ma ci legge lo stesso, perché è meglio tenersi informati, a chi fa finta di non conoscerci, a chi si riconosce e ci conosce, a chi vorrebbe articoli più brevi e simili a spot, a chi riconosce che un articolo non può essere uno spot.
A chi predilige il giornalismo d’inchiesta rispetto alle pillole di notizie di certi social. A chi capisce che fra fare informazione e fare i comunicatori esiste una certa differenza. A chi comprende che non si può piacere a tutti e tutti non possono piacerci.
Ai colleghi, quelli che ci rispettano, quelli che fanno soltanto finta, quelli sempre pronti a criticare, quelli che… “quarant’anni di giornalismo”, come il professor Aristogitone, quelli del “Coro Chinato” – che non è solo un aperitivo – e quelli che preferiscono essere fuori dal coro.
E poi a chi, come noi, ha scelto la direzione ostinatamente contraria.
Buon Natale a tutti, sperando che la pandemia – anche quella causata da un virus – ci scampi e ci liberi”.
E poi, visto il clima, mi sento di aggiungere una piccola cosa…. che non si sa mai
Auguri di…versi
È il momento della strenna / prendo inchiostro, carta e penna
E ringrazio mastro Bu(c)ci / per la coreografia di luci
mezzi lenti e che sporcizia / ma il messaggio ci delizia
e attendiamo il capodanno/per scordarci di ogni affanno
E per il sodale Toti / a mia volta elevo voti
perchè faccia qualche cosa, / non la carità pelosa,
sollevandoci a Natale / dall’epidemia influenzale
Poi mi piace anche pensare / senza tema di strafare
al presidente del consiglio / con quel suo fiero cipiglio
prima donna in assoluto / cui non manca l’attributo
Ma tornando qui in città / faccio per mia volontà
complimenti senza obiezione, maggioranza o opposizione
del consiglio comunale, per mirabile unità / pur nell’evidente impalpabilità
Se comanda sempre Lui, proprio come in tempi bui
se urla, strepita, rinfaccia / se vi stressa e vi minaccia
voi non fate proprio niente / che magari poi Lui si risente
Noi facciamo i giornalisti / altri sono apologisti
Raccontiam ciò che vediamo, / alle lusinghe non badiamo
anche se, ricercando il vero, / suscitiam stizza e ardor barricadero
Ringraziamo perciò chi ci segue / chi continua senza tregue
a ripor fiducia in noi / chi ci legge, fatti suoi,
perchè poi il pensiero, quello unico / magari è fico ma parecchio lubrico
Continuate ad esserci, a dubitare / Noi continueremo a scrivere per tentar di spiegare
che spesso la verità non è solo ciò che balza agli occhi / e non è nemmeno slogan, banalità, cose per allocchi
che tanti politici ci propinano creando confusione/ facendo solo comunicazione di sè, e non informazione.
Perciò auguri a chi ci legge e a chi leggendoci ci sostiene / A tutti coloro che dubitano, e in fondo fanno bene,
che la verità sia solo una, quella ufficiale / magari spacciata con compiacenza sul foglio d’un giornale,
oppure diffusa sui social da torme di tifosi / sentinelle del nulla, commentatori astiosi
Noi siamo di… versi, o almeno così ci sentiamo / Continuate a seguirci perchè ce lo meritiamo.
Lo comprendiamo talvolta, quando facciamo domande / su cui glissano, svicolano, fan finta, partono reprimende
Siamo ostici, cani da guardia, chiediamo spiegazioni / Non abbiam in simpatia chi ci vuol trattare come….
Comunque è stato solo un gioco, un innocuo gioco di Natale / Anche perchè siamo giornalisti, ed una volta ogni tanto dire tutta la verità…
non è affatto male.
Auguri…
Paolo De Totero

Quarantacinque anni di professione come praticante, giornalista, vicecapocronista, capocronista e caporedattore. Una vita professionale intensa passata tra L’Eco di Genova, Il Lavoro, Il Corriere Mercantile e La Gazzetta del Lunedì. Mattatore della trasmissione TV “Sgarbi per voi” con Vittorio Sgarbi e testimone del giornalismo che fu negli anni precedenti alla rivoluzione tecnologica, oggi Paolo De Totero è il direttore del nostro giornale digitale.