Protesta RSU davanti al Gaslini: “Investire sul personale con nuove assunzioni e stabilizzando chi è precario”

RSU: “C’è bisogno di investire sulla sicurezza dei lavoratori, sino ad arrivare alla ricerca di soluzioni concrete per la messa in sicurezza delle strutture che, a causa di decenni di incuria, sono fatiscenti ed in alcuni casi cadono letteralmente a pezzi”

 Genova–  Domani dalle ore 10 alle ore 17 presso la portineria lato mare dell’Ospedale pediatrico Gaslini si terrà un presidio organizzato dalla rappresentanza sindacale unitaria.

Al centro della protesta la richiesta di un concreto rilancio dell’Ospedale che passi attraverso nuove assunzioni e stabilizzazione del personale precario presente in struttura. Per la RSU è necessari la riduzione delle attività e dei carichi di lavoro, la fine delle esternalizzazioni, maggior sicurezza e miglioramento della qualità dei servizi appaltati.

Nella nota inviata si legge che “la politica di rilancio del Gaslini prevede modifiche organizzative e progetti edilizi di enorme portata (demolizione di due padiglioni, costruzione di un monoblocco ) ma appare sempre più come una operazione di “facciata” destinata a rendere più appetibile il “brand Gaslini” che un vero e proprio progetto a tutela della qualità dell’assistenza e della cura rivolte ai pazienti ed alle loro famiglie. Nel nostro ospedale il malcontento è diffuso tra le diverse categorie di lavoratrici e lavoratori, dall’assistenza alla ricerca, dal personale amministrativo al personale tecnico. Difficile credere alla classifica pubblicata da diversi canali di informazione che vedrebbe il personale del Gaslini nella top ten delle aziende sanitarie dove si lavora meglio”.

La rappresentanza sindacale unitaria chiede di investire sulle risorse umane perchè le poche assunzioni non permettono di risolvere il grave problema della carenza di organico all’interno dell’Istituto e il ricorso allo straordinario, spesso programmato e quindi ormai strutturale, è all’ordine del giorno. Ma i sindacati RSU chiede anche la stabilizzazione di chi è precario, dai magazzinieri agli psicologi, dal personale amministrativo a quello di ricerca.
Se l’istituto non interverrà sulle assunzioni, l’alternativa è il rischio che si inneschino nuovi processi di esternalizzazione che faranno lievitare i costi diminuendo la qualità del servizio a causa dei tagli dovuti agli appalti al ribasso.

fp

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