Mantenere la pace nei Balcani è l’obiettivo prioritario della Comunità europea
Berlino -Ha preso il via il vertice dei leader balcanici organizzato nell’ambito del processo di Berlino e ospitato dal cancelliere tedesco Olaf Scholz.
Il processo di Berlino è stato lanciato nel 2014 come piattaforma per Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord e Serbia per accelerare un più stretto allineamento con l’Ue e approfondire l’integrazione e la cooperazione regionali.
Con l’invasione dell’Ucraina da parte delle forze armate russe, la regione balcanica è diventata cruciale per ammortizzare un conflitto che potrebbe allargarsi alla Serbia, filorussa, e al Kosovo decisamente a favore della NATO.
Nel merito il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha invitato i leader di sei paesi balcanici che aspirano ad entrare nell’Unione Europea a “superare i conflitti regionali” e restare uniti sottolineando la necessità di realizzare il desiderio dei paesi dei Balcani occidentali di aderire all’Ue. Ma con la tensione che sta tornando a crescere tra Serbia e Kosovo, proprio questa settimana, Scholz ha affermato che spetta a questi Paesi “superare i problemi che hanno rallentato il loro percorso verso l’Ue. Il processo di normalizzazione tra Serbia e Kosovo, in particolare, deve accelerare”.
E francamente sarà difficoltoso accelerare un processo di pacificazione dei due Paesi che si sono scannati, non più tardi di una ventina di anni, in una guerra etnica.
E basta andare a Pristina capitale del Kosovo indipendente, e parlare con i ragazzi che escono dall’università o dal palazzetto dello sport, per rendersi conto di quanto la comunità albanese e quella serva siano divise. I serbi hanno le loro scuole e vivono nelle enclave. Derisi dai serbi, quelli veri, quelli di Belgrado, e isolati in un paese che per il 95% è abitato da albanesi. Come a Gračanica o a Goradzevac, dove l’Europa è distante e i propositi dei summit non portano soluzioni ai problemi quotidiani di convivenza.
Le dichiarazioni di Ursula von der Leyen mettono il sigillo al nostro ragionamento “È bello vedere tutti i partner dei Balcani occidentali a Berlino, una settimana dopo la mia visita nella regione. Siamo qui per approfondire la nostra integrazione economica. A cominciare dall’energia. Il nostro pacchetto di sostegno energetico da un miliardo di euro per i Balcani occidentali ci aiuterà a plasmare il nostro futuro energetico comune”.
Pensare che i soldi possano risolvere un problema di convivenza, ad oggi irrisolto, è una scelleratezza.
Le forze di pace in Kosovo mantengono l’ordine, mediano il flusso ai confini, intervengono per le questioni quotidiane come il conflitto delle targhe, ma basta andare a Mitrovica e le tensioni tra kosovari e nazionalisti serbi sono quotidiane. E chi c’è stato vent’anni fa lo percepisce, perchè le armi in circolazione sono ancora tante.
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