Sanzioni in arrivo da Bruxelles, Teheran accusa l’Ue di ipocrisia: cosa ha fatto per i morti in Iraq, Afghanistan, Siria e Libano?

L’avvertimento è forte e chiaro: occhio che “l’Iran è l’ancora per la stabilità e la sicurezza durature nella regione”

Teheran – L’Iran ha esortato l’Ue ad adottare un “approccio realistico” rispetto alle proteste scaturite nella Repubblica islamica dopo la morte di Mahsa Amini mentre era in custodia della polizia per la morale.
“Consigliamo agli europei di guardare alla questione con un approccio realistico”, ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, nel corso di una telefonata con il rappresentante della Politica estera Ue, Josep Borrell, alla luce delle sanzioni contro l’Iran concordate da Bruxelles per la repressione delle proteste che da un mese scuotono il Paese. “Chi crede che la morte di una ragazza sia così importante per gli occidentali? Se fosse così, cosa hanno fatto loro per le centinaia di migliaia di morti in Iraq, Afghanistan, Siria e Libano?”, ha aggiunto, accusando la comunità internazionale di ipocrisia in fatto di diritti umani. “L’Iran è l’ancora per la stabilità e la sicurezza durature nella regione”, ha sottolineato.

E gli interessi in gioco sono molti. Lasciando da parte la stabilità regionale, il primo fra tutti riguarda i negoziati sul nucleare per tentare di riportare Teheran agli accordi del 2015, cancellati da Trump.
Il dialogo si era già interrotto prima delle manifestazioni di protesta e oggi l’idea, a livello europeo, per condannare fermamente la repressione dei manifestanti, è quella di darci un taglio e poi adottare la linea dura delle sanzioni economiche seguita dagli USA.
Il problema è che le restrizioni a livello economico e l’abbandono del tavolo delle trattative a livello di programma nucleare, potrebbero portare l’Iran a sviluppare una capacità atomica militare.
E l’avvertimento è forte e chiaro.

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