Associazione a delinquere: in carcere il sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi

Nell’inchiesta è coinvolto anche il fratello Luciano e altre 8 persone finite ai domiciliari. Gli indagati sono 60

Lecce – Nella mattinata odierna, militari dei Comandi Provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Lecce, assieme ai funzionari della Polizia Provinciale, stanno dando esecuzione ad un provvedimento di misure cautelari, personali e reali, emesso dal GIP del Tribunale di Lecce nei confronti di 10 soggetti (di cui 2 in carcere e 8 agli arresti domiciliari), cui sono contestati – nelle diversificate vesti di amministratori, funzionari pubblici, imprenditori e liberi professionisti – i reati di associazione per delinquere finalizzata al compimento di delitti contro la Pubblica Amministrazione, la fede pubblica e l’amministrazione della giustizia, oltre che in materia di corruzione elettorale, per atti contrari ai doveri d’ufficio, frode in processo penale e depistaggio, turbata libertà degli incanti, truffa ai danni dello Stato e della Comunità Europea ed altro.

L’indagine parte nel dicembre del 2017, con il sequestro della struttura su cui sarebbe dovuto sorgere il “Twiga” di Flavio Briatore, che poi abbandonò il progetto, quando alcune condotte dell’amministrazione sono arrivate all’attenzione del Nucleo Investigativo dei Carabinieri e quindi al vaglio della Procura. Per quella vicenda giudiziaria  sono stati condannati in primo grado, pochi giorni fa, il sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi, il presidente di Federalberghi Lecce, Raffaele de Santis, e l’ex capo dell’ufficio tecnico del comune di Otranto, Emanuele Maggiulli.

Dagli sviluppi delle indagini, condotte solo in una fase successiva anche dai finanzieri  di Lecce e dalla Compagnia Guardia di Finanza di Otranto, fino alla primavera del 2022, emergerebbe un modus operandi dell’apparato pubblico, ispirato oltre che all’arricchimento personale, ad assicurarsi bacini di consenso elettorale attraverso una gestione personalistica di presidi di potere a livello sia locale che regionale.

Complessivamente 60 gli indagati, oltre al sequestro preventivo finalizzato alla confisca di strutture turistiche, stabilimenti balneari, agriturismi, appartamenti e numerose somme di denaro, per un valore stimato di diversi milioni di euro.

Si evidenzia che il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
Fonte immagine: Telerama, intervista di Elisabetta Paladini

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