Reddito di cittadinanza: chi è favorevole, chi lo vuole modificare e chi eliminare

Il RdC doveva essere una misura per aiutare chi si trova temporaneamente in difficoltà, magari perchè ha perso il lavoro, e invece molti italiani hanno intravisto la possibilità di intascare soldi facili

Per metterlo in discussione c’è voluta la fantasia di molti italiani che hanno intravisto la possibilità di intascare soldi facili senza averne diritto. Così come hanno fatto i soliti furbi, i malavitosi comuni e i mafiosi.

E quindi molti partiti hanno pensato bene di eliminarlo invece che reprimere gli abusi, cosa che però in questi anni ha fatto con un certo successo la Guardia di Finanza.

Il RdC è da sempre nel mirino dei partiti conservatori di destra compreso Italia Viva. La lega, a fronte delle tante frodi, chiede una riforma profonda e FdI chiede invece l’abolizione totale.

Il PD chiede la “rimodulazione dei criteri di accesso e del beneficio economico” per riequilibrare la misura in favore delle famiglie con figli minorenni e numerose ad oggi penalizzate. Ma anche una maggiore flessibilità nel considerare il patrimonio; parziale cumulabilità dei redditi da lavoro con il beneficio per incentivare l’offerta di lavoro. Questi sono alcune  tra le dieci proposte scaturite dai lavori del Comitato Scientifico per la valutazione del Reddito di Cittadinanza la cui Relazione è stata presentata nel novembre 2021 dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, e dalla presidente del Comitato, Chiara Saraceno.

Per la Lega il RdC non funziona a causa delle troppe frodi

Nel suo programma infatti il carroccio propone  una profonda riforma che manterrebbe il sostegno al reddito per i percettori inidonei al lavoro, rivedendo i criteri di accesso, dando maggior peso alla conformazione familiare e rivedendo gli importi in funzione delle differenti soglie di povertà assoluta.

Per chi è idoneo al lavoro il RdC diventerebbe invece un vero e proprio ammortizzatore sociale finalizzato all’occupazione, e che prevederebbe  corsi di formazione, tirocinio e contrattualizzazione dei percettori alla fine del percorso, coinvolgendo le agenzie interinali e le associazioni datoriali che godrebbero di incentivi fiscali per l’assunzione dei percettori del RdC.

L’opinione dell’INPS

Sempre a novembre del 2021, Pasquale Tridico presidente dell’Inps dichiarò che su oltre tre milioni di persone interessate, 1,5 milioni circa di nuclei familiari, due terzi sono minori, disabili e anziani. Il 75% delle persone interessate dal Reddito non ha mai lavorato e chi lo ha fatto ha avuto poche settimane di lavoro.

Il terzo rimanente sarebbe composto da persone con tassi di scolarizzazione molto bassi e non in grado di essere stabilmente occupati. Inoltre un dato della Guardia di Finanza rivela che il pericolo di truffe si aggira su una percentuale non superiore all’1%.

È evidente la difficoltà a intercettare chi froda e infatti in moltissimi casi le truffe al RdC sono emerse da controlli incrociati su indagini iniziate per altri tipi di reato. Forse una gestione delegata agli Enti locali aiuterebbe a fermare, da una parte una dispersione cospicua di denaro e dall’altra fermerebbe una sorta di odio strisciante contro chi ha meno possibilità di condurre una vita dignitosa

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