Cosa Nostra, Direttore Centrale Anticrimine: “L’unico modo per uscire dall’organizzazione mafiosa è collaborare con la giustizia”

Un mafioso è per sempre!

Dichiarazioni del Prefetto Francesco Messina – Direttore Centrale Anticrimine Operazione “Intero mandamento 2”

“Anche in questa occasione alcuni degli indagati componenti dell’organizzazione mafiosa erano appena usciti dal carcere e avevano scontato  la loro pena, avevano in qualche modo ripagato e pagato il debito che avevano con lo Stato. Questo non aveva impedito che uno dei soggetti colpiti stamattina era dal 2008 in carcere per gli stessi reati. Il carcere non ha interrotto il legame con l’organizzazione e questo soggetto quando è uscito ha continuato a operare illecitamente facendo parte dell’organizzazione e riprendendo sostanzialmente il l’incarico di capo della stessa organizzazione per la quale era stato condannato. È importante incidere soprattutto sui legami che anche il carcerato mantiene con la struttura mafiosa, è importante non perdere di vista di vista che l’unico modo per uscire dall’organizzazione mafiosa e collaborare con la giustizia”.

Palermo – Gli arresti eseguiti oggi dalla polizia di stato confermano la sostanziale inefficacia del periodo di detenzione carceraria, ai fini della interruzione effettiva del rapporto tra il detenuto condannato per reato di associazione mafiosa e l’organizzazione criminale di appartenenza.

Come si è avuto modo di riscontrare in casi analoghi, colpisce che uno degli odierni indagati, dopo aver scontato una pena ultradecennale per reati della stessa specie, una volta scarcerato, abbia ricominciato a consumare gli stessi reati, permanendo nella posizione apicale, occupata all’atto dell’originario arresto, nell’ambito della famiglia mafiosa di Altarello. La questione della specialità dei condannati per appartenenza ad associazioni mafiose appare di estrema attualità e di essa va tenuto conto, adeguatamente, nell’ottica di un bilanciamento con le vigenti garanzie costituzionali, per ogni futuro intervento sulla condizione carceraria degli appartenenti a cosa nostra.

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