Progressisiti sconfitti anche nei municipi, una vittoria del “modello Bucci” che però rende difficoltosa la formazione della Giunta
Genova – Ci sono i numeri e le statistiche, ma da soli non possono spiegare la grave disaffezione al voto che abbiamo riscontrato anche nelle recenti comunali. Poi ci sono le dinamiche nazionali che tendono ad agglomerare entità politiche che magari nelle città sono divise in maggioranza e opposizione. Manca una legge elettorale decente e le elezioni Politiche sono alle porte. In cinque anni si è ribaltato il modo di fare politica, l’arrivo della pandemia, le illogicità del green pass, la messa al bando di molti lavoratori obiettori sull’utilizzo dei vaccini e le tensioni sociali che ne sono derivate, hanno segnato la società in maniera indelebile. E poi la guerra in Ucraina e la probabile crisi economica che ne deriverà. Intanto i partiti “populisti” per eccellenza, la Lega e il M5S, stanno vivendo una forte regressione nei consensi, e si fa largo un fronte moderato e riformista che ricorda molto la balena bianca. E forse è stata proprio la frenesia dei partiti di ritagliarsi e mantenere una fetta di potere che ha fatto dimenticare i bisogni dei cittadini, che invece di andare alle urne hanno preferito la spiaggia.
Ne abbiamo parlato con Alessandro Terrile, grande escluso di questa tornata elettorale.
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