Tour sulla sanità di Toti, ci sono gli stakeholder ma mancano i cittadini

Centi, Lista Sansa: “Questa mattina alla Spezia è partito lo scandaloso Tour Sanità con cui il presidente Toti intende magnificare la nostra sanità, utilizzando soldi pubblici regionali per la promozione, e toccando solo Genova e Spezia prima del 12 giugno. Casualmente le due città dove si andrà al voto”.

Un convegno che non ha previsto la presenza dei cittadini

Da una una nota dell’organizzazione “Manifesto per la Sanità Locale” parte una critica dura a Giovanni Toti per il convegno con con gli “stakeholders”, cioè “portatori di interessi”, sulla sanità pubblica che però ha escluso “chi da anni e anni porta in piazza gli interessi dei cittadini”. La nota continua sottolineando che  “da sempre, anche con “quelli di prima”, il Manifesto per la Sanità Locale – che comprende tante associazioni civiche e sindacali, oltre ad operatori e cittadini – ha cercato un dialogo ed un confronto, cercando di stare fuori dalle beghe politiche e da strumentalizzazioni, ma ben si è guardato Lei e tutta la linea di comando regionale dal concedere un dialogo, in ciò spalleggiato dai sindaci che fanno capo alla sua maggioranza politica. Cosa rimane ai cittadini, se gli stakeholder sono solo coloro che, per interesse, si intendono esclusivamente del lucro in sanità o di elemosinare in qualche modo qualche concessione”.

Le dichiarazioni di Roberto Centi

Anche dalla Lista Sansa, a firma Roberto Centi, partono critiche su questa visita in tempi elettorali: “In questo tour, oltre a tutte le questioni peculiari dei diversi territori liguri, Toti dovrebbe avere il coraggio di rispondere ad una semplice domanda. Come mai il piano regionale degli ospedali, degli ospedali di comunità, delle centrali operative e delle case di comunità è stato mandato a Roma senza neanche un passaggio in Consiglio regionale? Cosa, gravissima, che ricordo ci costrinse a abbandonare l’aula per protesta.Queste recite saranno un boomerang per Toti e per i suoi perché sulla sanità i cittadini liguri non sono creduloni pronti a farsi abbindolare, ma hanno occhi, orecchie e soprattutto memoria”.

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