Caso Regeni, Gasparri: fondamentale dialogare anche con l’Egitto per il gas

“Non vuol dire che rinunciamo alla verità”

Roma – “La rinuncia al nucleare ha messo l’Italia in una condizione di dipendenza energetica molto grave, evidenziata dall’aggressione della Russia all’Ucraina, dal dibattito sulle ulteriori sanzioni a Mosca e dalle conseguenze dell’eventuale rinuncia italiana al gas russo”.
Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. “Ora – prosegue – si diversificano le fonti di approvvigionamento, ricorrendo soprattutto a Paesi africani” compreso chi, come l’Egitto, continua a negare la sua collaborazione nella ricerca dei responsabili della morte di Giulio Regeni, il giovane ricercatore trovato cadavere al Cairo nel febbraio del 2016.

“Con molto realismo si aumentano le forniture di gas dall’Egitto – spiega Gasparri -. Un Paese che per alcune vicende deve essere criticato, ma con il quale il rapporto è indispensabile. E lo dimostrano i fatti di questi giorni e le intese con Al-Sisi per aumentare l’importazione di gas verso l’Italia”.
“Qualcuno è in disaccordo con questa scelta. Ma la realtà ci mette in queste condizioni e l’Egitto resta e resterà un interlocutore indispensabile per l’Italia. Il che non vuol dire rinunciare alla verità sul caso Regeni – conclude -, ma vuol dire con realismo rendersi conto che con il Cairo bisogna continuare a dialogare per l’energia, per il controllo dei flussi migratori, per un rapporto che non può essere assolutamente messo in discussione”.

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