Agenzia atomica: a Chernobyl radiazioni in aumento

Per l’Italia, alla riunione di oggi dell’European nuclear safety regulators group, ha partecipato l’Ispettorato per la sicurezza nazionale e la radioprotezione

C’è un allarme per l’aumento di radiazioni a Chernobyl, dove i “livelli nella zona di esclusione” sono cresciuti “nel corso degli ultimi giorni”. A segnalarlo è la Snriu – il Regolatore per la sicurezza nucleare dell’Ucraina – dopo la riunione straordinaria dell’Ensreg (l’European nuclear safety regulators group), il gruppo di enti di Regolazione europei per la sicurezza nucleare. Secondo quanto emerso, le radiazioni “sono probabilmente da attribuire alle attività militari nell’area”. Anche se – viene fatto presente – “finora non c’è nessuna informazione sui danni alle strutture nel sito di Chernobyl”. Il timore è che sia stato danneggiato il sarcofago che racchiude il reattore 4.
È per questo che l’Ensreg è “molto preoccupato per i rischi di potenziali danni alle strutture di stoccaggio e smaltimento nella zona di esclusione” di Chernobyl, che potrebbero influire “sulla sicurezza del confinamento” e di conseguenza “sulla popolazione locale e sui Paesi limitrofi”.

Alla riunione dell’Ensreg – cui ha partecipato anche l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, e l’Ispettorato italiano per la sicurezza nazionale e la radioprotezione (Isin) – è stato “confermato l’impegno a monitorare la situazione, coordinandosi con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica”.
L’Ensreg esorta “la Federazione Russa a cessare immediatamente le attività illegali al fine di ripristinare il controllo della Snriu su tutti gli impianti e i materiali nucleari all’interno dell’Ucraina, in linea con gli standard e gli orientamenti in materia di sicurezza riconosciuti a livello internazionale”. La richiesta è “che in tutti gli impianti del Paese venga assicurata la possibilità al personale operativo e all’Autorità” dell’Ucraina “di svolgere, senza indebite pressioni, i propri compiti per garantire la sicurezza”.
In sostanza: “Le forze armate straniere devono lasciare il sito e consentire l’accesso senza ostacoli del personale di chi detiene le licenze”, e della stessa Autorità di regolamentazione nazionale “al fine di garantire il continuo funzionamento in sicurezza del posto”. “Ci sono grandi preoccupazioni – viene osservato -, anche per quanto riguarda tutti gli altri siti e strutture nucleari”.

 

Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta