Criminalità organizzata, Ceccarelli (Eppo): “Frodi IVA transnazionali, in Italia evasi 1,3 miliardi”

A pochi mesi dalla nascita della nuova Procura europea, nel nostro Paese è stato avviato il maggior numero di procedimenti: il 22% del totale

Quasi 600 indagini avviate, un danno al bilancio dell’Unione europea “di 5,3 miliardi di euro” e la rilevazione del forte coinvolgimento della criminalità organizzata nelle frodi Iva transnazionali.
È il bilancio dei primi mesi di attività della nuova Procura europea (European Public Prosecutors Office, Eppo), l’organismo indipendente dell’Ue, operativo dal 1° giugno 2021, al quale spetta di indagare e perseguire, di fronte ai Tribunali degli Stati membri, i reati che ledono gli interessi finanziari dell’Unione.

A tracciarlo è Danilo Ceccarelli, viceprocuratore capo di Eppo e procuratore Ue per l’Italia, che spiega come nel nostro Paese “è stato avviato il maggior numero di procedimenti, il 22% del totale, e nelle indagini italiane è stato accertato il 35% del valore del danno economico all’Unione europea”.
L’Italia è anche il Paese più coinvolto nei procedimenti transfrontalieri, oltre ad essere quello che ha effettuato il più alto numero di sequestri di proventi di reato: “La capacità delle forze investigative italiane di rilevare, identificare e indagare i fenomeni criminali non ha paragoni – sottolinea -, abbiamo corpi di polizia specializzati nella lotta ai crimini economici-finanziari o a quelli dei cosiddetti colletti bianchi”. Negli altri Paesi “la specializzazione è più limitata”.
Nelle frodi IVA transnazionali “il coinvolgimento della criminalità organizzata è enorme, molto al di sopra delle attese”. Sono reati “che consentono profitti altissimi, ma sono quasi invisibili: il cittadino non se ne accorge e non c’è allarme sociale anche se il danno economico alla collettività è molto elevato. Solo nei procedimenti partiti in Italia, l’Iva evasa è di circa 1,3 miliardi di euro”.

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