Corruzione: Anac e Libera firmano un protocollo d’intesa per la legalità

L’Autorità Nazionale: “La corruzione è un fenomeno sfuggente, insidioso, difficile da scoprire e da estirpare”

Firmato oggi il protocollo d’intesa fra l’Autorità Anticorruzione (Anac) e l’Associazione Libera di don Luigi Ciotti per promuovere iniziative congiunte a favore della legalità e dell’etica pubblica. È quanto si legge in una nota dell’Anac
“L’accordo – fa sapere l’Autorità Anticorruzione – è volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della trasparenza e della responsabilità personale e comunitaria, al fine di promuovere nella società civile una cultura della legalità. Questo anche attraverso campagne informative congiunte, studi, dibattici pubblici, occasioni di educazione civica e di sviluppo della buona amministrazione”.

Libera si impegna a garantire, attraverso lo sportello Linea Libera, ascolto e incontro con potenziali segnalanti e denuncianti di fatti illeciti e di cattiva amministrazione, e di condotte corruttive o di stampo mafioso, e ad avviare percorsi di educazione alla legalità democratica e alla responsabilità nelle scuole.

Anac si impegna, da parte sua, a condividere dati di monitoraggio, a confrontarsi con Libera sull’attività di whistleblowing, a portare avanti progetti comuni di lotta alla corruzione o per la diffusione della trasparenza, specialmente nella Pubblica amministrazione.
“Questo accordo con Libera è molto importante. La corruzione, infatti, è un fenomeno sfuggente, insidioso, difficile da scoprire e da estirpare. Ma vittima di tutto ciò è la collettività. Per questo dobbiamo unire le forze”, ha dichiarato il Presidente di Anac, Giuseppe Busia. “La corruzione spezza quel patto fondativo che è alla base dello stare assieme come comunità. Erode le radici della convivenza comune, il necessario coesistere di diritti e doveri, sui quali si fondano i vincoli di solidarietà economica e sociale richiamati dall’articolo 2 della nostra Costituzione. Inoltre la corruzione lede il principio di eguaglianza, garantito dall’articolo 3 della Carta, quando qualcuno viene favorito e passa avanti a chi, in una competizione leale, avrebbe vinto”.

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