Covid e malessere psicologico, Donatella Fiaschi: “Necessario integrare il servizio di psicologia di base nel sistema sanitario regionale”

Genova – Secondo i dati in possesso del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi, nell’ultimo anno otto persone su dieci hanno sviluppato problemi di malessere psicologico strutturato sotto forma di disturbi dell’adattamento, e due su dieci soffrono di disturbi mentali. Più in generale, tra gli adulti, le malattie e i disturbi mentali riguardano all’incirca il 10% della popolazione e la fascia dei problemi adattivi, relazionali e di stress interessa una persona ogni quattro. Uno scenario, questo, esacerbato dalle pesanti ricadute psicologiche della pandemia, e che non lascia indifferenti nemmeno i più giovani: si stima, infatti, che nell’infanzia e nell’adolescenza un soggetto su sette presenti un disturbo di tipo neuropsichiatrico, e addirittura uno su tre un problema dell’adattamento comportamentale o relazionale.

Era necessario un “bonus psicologico” da parte del Governo

“Di fronte ad un simile scenario emerge, in tutta la sua evidenza ed urgenza, la necessità di un più diffuso accesso alle cure psicologiche, sia attraverso la sanità pubblica, sia tramite sostegni economici che consentano ad una platea più ampia di poter accedere alle consulenze dei professionisti privati – commenta Mara Donatella Fiaschi, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Liguria –. A questo proposito ha destato scalpore, in sede di approvazione della legge di bilancio, il mancato finanziamento del bonus psicologico, che pure pareva in dirittura d’arrivo, e per sostenere il quale una petizione online è già arrivata a raccogliere in pochi giorni poco meno di 300mila firme. Una simile misura, rappresenterebbe indubbiamente un primo passo nella giusta direzione, ma non sarebbe comunque sufficiente a soddisfare il fabbisogno psicologico della nostra società: serve infatti la messa a sistema delle cure psicologiche di base all’interno dei servizi sanitari regionali“.

Ci vuole una legge per il servizio di psicologia di base all’interno dei distretti sanitari delle Asl

Per questo l’Ordine ha già avviato un percorso di interlocuzione con la Regione Liguria, con l’obiettivo di arrivare ad una legge attuativa per un servizio di psicologia di base all’interno dei distretti sanitari delle Asl, seguendo la strada già aperta dalla Campania e su cui si stanno muovendo, tra le altre, anche Toscana e Lombardia, mentre il Lazio, seguendo un diverso iter, ha comunque stanziato 2,5 milioni di euro per garantire l’accesso alle cure per la salute mentale attraverso voucher da utilizzare presso le strutture pubbliche regionali.

“Grazie alla disponibilità dimostrata dalla commissione Salute e sicurezza sociale della Regione Liguria – riferisce Fiaschi – l’Ordine degli Psicologi è stato ricevuto in audizione nello scorso mese di luglio per chiedere l’istituzione della figura dello psicologo delle cure primarie all’interno delle case di comunità, in integrazione ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta. Nella seduta del 26 ottobre, il consiglio regionale ha poi approvato una mozione per l’inserimento del servizio di psicologia all’interno del sistema sanitario regionale”.

“Ciò che ora chiediamo alla Regione – conclude la presidente degli psicologi liguri – è di dare attuazione a questo importante provvedimento, sottoscritto dalla gran parte dei gruppi consiliari e approvato all’unanimità dall’aula. C’è infatti assoluta necessità di servizi di psicologia di base ai quali possano rivolgersi tutte le cittadine e i cittadini che abbiano bisogno di ascolto e sostegno psicologico, e che oggi non ricevono risposte perché questi servizi di prossimità, di primo livello, non sono previsti e i pochi psicologi presenti nel sistema sanitario regionale riescono a rispondere solo al 25% delle prestazioni contemplate nei livelli essenziali di assistenza”.

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