Elezione del Presidente della Repubblica: a Bloomberg piace Draghi

I mercati contano, lo sa Draghi, lo sa la politica e Bloomberg ci rinfresca la memoria

Roma – Bloomberg appoggia un’eventuale candidatura al Colle di Mario Draghi, e si sa, in Italia il parere della finanza è importante.

In una nota l’azienda americana sottolinea che  “Draghi e’ stato al governo per quasi un anno: ha guidato l’economia italiana a raggiungere un tasso di crescita del 6,3%, ha organizzato una delle campagne vaccinali di maggior successo d’Europa, ha avviato riforme per affrontare i problemi strutturali dell’Italia, come la burocrazia eccessiva e il sistema giudiziario lento.

Con Draghi al Colle si preserverebbero i risultati acquisiti

Draghi potrebbe ritenere che il modo migliore per preservare in futuro i risultati della sua azione di governo sia diventare Presidente della Repubblica, un ruolo che dura sette anni”.

Lo spread tra Bund e BTP

Così la Bloomberg nel giorno in cui si inizia a votare per l’elezione del presidente della Repubblica. Per l’agenzia economica, “i Presidenti italiani hanno molti piu’ poteri di quello che sembra. Lo spread tra Bund e BTP per ora non si e’ mosso molto, probabilmente perchè i mercati si aspettano che Draghi non lascerà la scena politica”.

Draghi uno e trino

Ma lo slancio del governo Draghi, continua Bloomberg “potrebbe rapidamente dissiparsi se gli succedesse un primo ministro meno efficace che non ha l’influenza dell’ex capo della Banca centrale europea in patria e all’estero. Ciò potrebbe mettere a repentaglio l’accesso del Paese a oltre 200 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti disponibili dal fondo di recupero della pandemia dell’Unione europea”.

Il pantano dei partiti

Per Bloomberg, il presidente del Consiglio “potrebbe scommettere sul fatto che le sue possibilità di cementare la sua eredità siano migliori se scambierà la carica di premier con la presidenza, che ha un mandato di sette anni. Se terrà il suo attuale lavoro, rischia di essere trascinato nel pantano delle lotte intestine politiche, come successe a Mario Monti, un altro rispettato tecnocrate. E sebbene sia molto apprezzato per la sua eroica difesa dell’euro durante la crisi del debito europeo e vanti alti indici di approvazione, è improbabile che Draghi cerchi un mandato popolare alle elezioni nazionali che dovrebbero svolgersi entro giugno 2023”

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