Morti in corsia, l’infermiera Daniela Poggiali assolta perchè il fatto non sussiste

Morti in corsia col potassio, appello-ter: la Procura aveva chiesto la conferma dell’ergastolo. Daniela Poggiali assolta: “Ora mi godo la mia famiglia”

Ravenna – Assolta perchè il fatto non sussiste. Doppia assoluzione per Daniela Poggiali, l’ex infermiera dell’Ausl Romagna. L’accusa era di duplice omicidio mentre si trovava in servizio all’ospedale Umberto Ì di Lugo, in provincia di Ravenna.
Accuse pesanti nei suo confronti, sia per la morte della 78enne Rosa Calderoni nell’aprile 2014, sia per quella del 94enne Massimo Montanari, nel marzo 2014. Rosa Caldironi era deceduta a causa di un’iniezione di potassio a poche ore dal ricovero, e nell’aprile del 2014, Daniela Poggiali era stata condannata in primo grado all’ergastolo e successivamente assolta in appello.
Dopo sei processi, caso forse unico in Italia, per l’infermiera finisce un incubo che l’ha vista finire in carcere per ben 3 anni nel 2016. Al terzo grado di giudizio, la Cassazione ha annullato il verdetto rimandando tutto a un appello “bis”. Il 23 maggio 2019 la Poggiali è stata nuovamente giudicata innocente dalla Corte d’Assise d’appello di Bologna, dopo la sentenza emessa dal collegio presieduto dal giudice Orazio Pescatore. Il ricorso presentato nuovamente dalla Procura generale ha condotto nel settembre del 2020 a rinviare nuovamente il giudizio all’appello “ter”, concluso con l’assoluzione.

Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta