Coronabond, appalti e ripartenza: occhio alle mani dei padrini sui soldi pubblici

Roma“Non si oscurino i rischi che la liquidità vada a finire nelle casse, già gonfie di capitali illecitamente raccolti, delle organizzazioni criminali, come sostenuto da diversi magistrati ed Uffici Giudiziari”. Lo scrivono in una lettera al presidente del Consiglio Conte, al ministro della Giustizia Bonafede e al ministro dell’Interno Lamorgese, i parlamentari del MoVimento 5 Stelle in commissione parlamentare Antimafia che poi citano le preoccupazioni del Capo della polizia Franco Gabrielli e del magistrato Nino Di Matteo: “Le mafie pronte a prendersi le aziende in crisi”.

“Sappiamo – si legge nella lettera, in riferimento alla criminalità organizzata – quale sia la loro capacità di infiltrarsi nei tessuti economici legali ed anche nei differenti livelli istituzionali”. Per questo, “se da un lato comprendiamo e condividiamo la necessità di accelerare le procedure di accesso al credito da parte delle nostre imprese, nonché i processi di affidamento di lavori pubblici, dall’altro esprimiamo tutta la nostra preoccupazione di fronte a uno scenario di deroga alle normative sugli appalti e, soprattutto, sui controlli antimafia“.
I parlamentari ritengono “indispensabile sottoporre all’attenzione del Governo la necessità di valutare l’adozione di ogni misura utile, volta ad assicurare che le relative procedure vengano presidiate dai controlli e dagli strumenti proposti dai magistrati”. Nello specifico, la richiesta è “di valutare l’opportunità di rafforzare la task force da Lei istituita per la gestione della ripartenza, prevedendo il coinvolgimento di magistrati di esperienza sul fronte del contrasto alla criminalità organizzata in modo da recepire, in fase di sviluppo di decisioni importanti e complesse, il loro contributo professionale in tema di prevenzione del fenomeno dell’infiltrazione mafiosa. In particolare, riteniamo di fondamentale importanza che, nella fase di riavvio degli appalti pubblici, non si abbassino le tutele di legalità e vengano mantenuti tutti gli indispensabili controlli a presidio del regolare svolgimento di gare e procedure ad evidenza pubblica”.

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