Rio Fegino: i soldi per la messa in sicurezza ci sono. Poi non più. Adesso qualcuno dovrà dire la verità

GenovaScaricabarile. Spiega la Treccani: “Gioco di ragazzi, consistente nel porsi schiena contro schiena e, tenendosi con le braccia incrociate e piegate, alzarsi a vicenda più volte: giocare a scaricabarile”.

Peccato che nel nostro caso non sia divertente… Stiamo parlando dei fondi per completare la messa in sicurezza del rio Fegino, il cosiddetto Terzo Lotto, che prima c’erano, poi non più. Amara scoperta per i residenti di questo ex gioioso paesino di campagna che stamattina si sono svegliati invasi dall’acqua e dal fango.

Niente di nuovo in casa Italia. Conosciamo bene le dinamiche istituzionali. Soprattutto quando si alternano partiti di diverso colore nell’amministrazione della città. Secondo “quelli di ieri” i fondi c’erano e “sono stati stanziati da Italia Sicura”, ci garantisce Federico Romeo, Presidente in quota PD del Municipio V Valpolcevera, dove Fegino ricade. A me risulta che i fondi ci sono sempre stati”, conclude.

Per “quelli di oggi” niente è stato stanziato.
Ci spiega l’Assessore comunale al Bilancio, Lavori Pubblici e Manutenzioni, Pietro Piciocchi: “I soldi previsti da Italia Sicura, di fatto, oggi non ci sono e dalle verifiche che ho effettuato posso dire che non ci sono mai stati. Non è che li abbiamo distratti, proprio non sono mai stati a bilancio”.

Lo abbiamo già detto: niente di nuovo in casa Italia.
In periodo elettorale si parla continuamente di messa in sicurezza del territorio. Poi però i lavori ritardano o non si fanno proprio.

Fegino merita una risposta e non lo scaricabarile. Qualcuno alla fine dovrà tirar fuori la verità.

Simona Tarzia

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.