Genova – Alloggi fatiscenti, senza manutenzione e senza abitabilità.
Sono molti i proprietari italiani di immobili che approfittano di chi ha necessità di un tetto sulla testa per affittare locali e appartamenti fatiscenti a persone con pochi mezzi economici, quasi sempre immigrati.
Proprietari che sono anche responsabili della sicurezza cittadina e nazionale perché omettendo i controlli di legge, potrebbero anche ospitare potenziali terroristi.
È successo ancora in vico Untoria, nella zona dell’ex ghetto ebraico, dove la Polizia Locale ha controllato e segnalato alla Asl sei alloggi non in regola: alcuni senza cappa in cucina, altri senza ventilazione nel bagno, e dove coabitavano 10 persone. Sono tutti dello stesso proprietario, tutti occupati da nordafricani.
Di alcuni degli abitanti il conduttore non ha mai segnalato la presenza alla Questura come invece vuole la legge.
In quei 6 appartamenti nel cuore del centro storico, erano registrate all’anagrafe 33 persone, e per cinque di loro chi ci abita ora, dice di non sapere né chi siano, né di averle mai incontrate.
Delle 22 trovate in casa mercoledì mattina, nel corso dei controlli del Reparto Giudiziaria della polizia locale con i colleghi del nucleo Centro Storico del primo Distretto territoriale e del Noa (Nucleo operativo antievasione), 4 sono state accompagnate in Questura perché non avevano con sé documenti. Una ha potuto chiarire la sua posizione, 2 erano destinatarie di ordine di espulsione, alla quarta lo stesso provvedimento è stato notificato proprio in questa occasione. Gli abitanti erano stati colpiti da ordine di espulsione, ancora non in scadenza. Ben 11 le persone che risiedevano lì senza essere state registrate, 5 le residenze cancellate perché non reali.
La prossima volta, giusto per coerenza, vorremmo anche vedere in Questura il proprietario degli immobili.
Questo il commento dell’Assessore comunale alla Sicurezza e Centro Storico, Stefano Garassino: “Sono stati trovati appartamenti tenuti nel degrado, privi dei requisiti per l’abitabilità, che solo chi è disperato e non ha alternative prende in affitto. Ai proprietari conviene non investire e “spremere” il più possibile il patrimonio immobiliare nelle condizioni in cui è. Chi va ad abitarci, accettando le condizioni, a volte subaffitta posti letto per coprire le spese. Così in certe zone del centro storico c’è un gran numero di residenti-fantasma, non registrati, non controllati, che nemmeno si sa che esistano. Per questo abbiamo cominciato un lavoro con la polizia locale, l’Agenzia delle Entrate e la Asl per scovare situazioni critiche e disinnescare forme di irregolarità che rischiano di diventare problemi di sicurezza”.
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