Cordoglio

È il momento del cordoglio offerto, sofferto, elargito a buon prezzo. E a qualunque prezzo. Persino quello del disprezzo.
Il Governo è agonizzante. Nadia Toffa, fiera combattente, ha sfidato il male del secolo – che badate, nonostante tutto non è Matteo Salvini e nemmeno Matteo Renzi o Beppe Grillo – e non ce l’ha fatta. E la rete e i social sobbalzano di dolore o solo di onanistica partecipazione. Persino Gabriel Garcia Marquez, detto Gabo, scrittore che ci ha lasciato cinque anni fa è risorto per tornare misteriosamente in vita e trapassare nuovamente in un fake. Follia dei social. Qualche buontempone sciacallo ha avuto il buon gusto di utilizzare il gioco di vocali tra Toffa e Taffo, il re della comunicazione sul caro estinto, per l’ennesimo fake satirico di cattivo gusto. Lo hanno socialmente impalato, ma cheffà, qualsiasi compromesso risulta valido pur di raggiungere i classici cinque minuti di notorietà, che comunque quasi mai fanno rima con felicità o con serenità interiore. Persino l’esperto Silvio Berlusconi, 83 anni vissuti pericolosamente fra governi, Rubygate, televisioni, promesse di ripicche sulla concentrazione dell’informazione, destituzioni, resurrezioni senza essere mai trapassato, ha postato il suo personale messaggio di addio all’ex iena che ha trovato la pace eterna. Solo i padroni lungimiranti sanno piangere i propri dipendenti che ci hanno lasciato soli, o forse no, a proseguire il cammino. Difficile e terreno, in cui barcamenarsi è un’arte e apparire un’opportunità fatta stile di vita.

Domani dovrebbe essere il giorno del ricordo, e non dico altro. Gia oggi ho ritrovato post lungimiranti che invitano al silenzio. Ma intanto oggi, che è la vigilia, ci parliamo addosso.

Giona

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