Haiti, crisi economica, rabbia e disperazione: aumentano le vittime da arma da fuoco

Haiti – Ad Haiti, lontano dalle telecamere, una forte ondata di violenza dovuta a fattori politici e socioeconomici sta causando una grave crisi. Nell’ultimo anno, al moltiplicarsi delle manifestazioni di massa, a volte violente, si è aggiunto un aumento significativo della violenza da arma da fuoco. Nei primi 3 mesi del 2019, Medici Senza Frontiere  ha trattato 237 pazienti per ferite da arma da fuoco nel proprio centro per cure d’emergenza nella baraccopoli di Martissant, a Port-au-Prince, circa il doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
In sole 2 settimane, dal 9 al 25 giugno, 49 pazienti sono arrivati nel centro di Martissant, 9 dei quali in condizioni critiche.
Il 23 giugno, un’ambulanza di MSF che trasportava una donna incinta verso l’ospedale, è stata fermata da un gruppo di 20 uomini armati. Hanno minacciato i nostri operatori puntando le pistole alla testa e li hanno obbligati a tornare indietro. Lo stesso giorno, un paziente che stava uscendo dal nostro centro di Martissant è stato ucciso con un colpo di pistola davanti all’entrata principale, un cancello di metallo con il simbolo “vietate le armi”.
In questa complessa situazione, MSF sta facendo il possibile per rispondere ai bisogni medici presenti e futuri di Haiti, mentre la popolazione continua ad affrontare tensioni sociali, violenza e difficoltà di accesso alle cure.

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