AMT e il bandolo della matassa

Evasione, gestione degli impianti speciali e sicurezza sono i nodi da sciogliere

Buona domenica cari utenti e lettori, in queste ultime settimane una serie di avvenimenti hanno posto sotto la mia lente di ingrandimento quelli che sono tre tra i più pressanti macro problemi della nostra amata ‘mamma Amt’.

Il primo è collegato ai dati emersi dalla recente campagna di verifica intensiva di Amt, con il supporto della Municipale e degli agenti della Polizia di Stato.
Se dal controllo dei titoli di viaggio effettuato in metropolitana il 9 maggio dalle sette alle dieci di mattina, era risultata una percentuale di evasione attorno al 3%, l’entusiasmo si è presto spento quando il 24 maggio alla stessa ora ma in superficie, per la precisione in C.so Buenos Aires, i dati sull’evasione a bordo dei bus già era superiore di più del triplo, attestandosi sul 10%, inoltre il dato saliva ulteriormente facendo i controlli nel pomeriggio (dalle 13 alle 17), in Piazza Portello, registrando una percentuale di evasione al 13%.
Ovviamente questa impennata è dovuta essenzialmente al fatto che la mattina in metropolitana viaggiano utenti fidelizzati e le vie di fuga sono molto ridotte, rispetto ai bus.
Spiace soprattutto per il responsabile controllo titoli di viaggio Amt, che trionfalmente rilasciava dichiarazioni sul presunto calo dell’evasione tariffaria, purtroppo nulla di più sbagliato, anzi rispetto ai dati ufficiali del 6% (già di per sé farlocchi), siamo già oltre il doppio e chissà quanto potrebbero ancora salire se le prossime rilevazioni venissero fatte in altri orari, ad esempio nel tardo pomeriggio e la sera e in zone più decentrate.

Il secondo macro problema è quello sulla sicurezza. Nell’ultimo mese abbiamo avuto altre tre aggressioni, la prima ad un VTV (Verificatore titoli di viaggio) in Circonvallazione a monte, la seconda ad un autista in Piazza Di Vittorio, la terza sempre ad un controllore in Via Avio.
Tutti portati al pronto soccorso.
Questi reiterati casi di violenza, insieme agli innumerevoli casi di vandalismo ed esuberanza degli utenti più giovani soprattutto sui bus del venerdì e del sabato sera, hanno obbligato Prefettura e Questura ad attuare, sempre in quest’ultimo mese, un servizio di controllo e di scorta che ha visto l’intervento non solo della polizia, ma anche dei vigili e delle guardie giurate.

Il terzo macroproblema è inerente alla gestione degli impianti speciali, perché se è vero che è tornata attiva la famosa locomotiva storica del trenino di Casella, è anche vero che la cremagliera di Granarolo è ferma al palo da quasi due anni e che il tanto sponsorizzato ascensore di Villa Scassi è fermo un giorno sì e l’altro pure.

Dunque cerchiamo di tirare i fili della questione e vedere di sgrovigliare questa matassa di dati per avere una visione lucida dello stato dell’arte di Amt, tenendo come riferimento solamente questi tre macroproblemi (tutti gli altri e sono parecchi, a cominciare dai ritardi nelle gare per l’acquisto dei bus che ci faranno passare un estate al cardiopalma, in questo articolo li voglio tenere fuori per non mettere troppa roba sul fuoco).
Come dichiarano dall’azienda: “AMT ha già sviluppato e continuerà a sviluppare nuove tecnologie a supporto delle attività di verifica per rendere i controlli sempre più efficaci a tutela dei passeggeri che viaggiano regolarmente, come è stato fatto introducendo l’uso del palmare anche per la verifica dei ticket sms o l’incrocio dei diversi database aziendali per scoprire in tempo reale eventuali abusi nell’utilizzo delle tessere. C’è anche un palmare che permette di verificare in maniera digitale sia gli abbonamenti sia i ticket tramite sms”.
Benissimo, ammettessero però che il fenomeno dell’evasione è molto più alto rispetto ai dati ufficiali e regolassero di conseguenza e il numero dei verificatori e delle verifiche, potenziandole anche in altri orari e in altre zone della città, che Genova non è solo De Ferrari, Portello e Buenos Aires.

Con buona pace di alcuni rappresentanti sindacali delle forze dell’ordine è essenziale inoltre che i controlli sulle linee più a rischio, non solo sul 607, ma anche sul 606, 270 670, 1, 9 e altre ancora, continuino, in attesa che l’azienda, che ora ha ricevuto il benestare del Garante della Privacy, attui finalmente quelle migliorie inerenti alla videosorveglianza interna collegata alle centrali operative di polizia e carabinieri e che  sono state un cavallo di battaglia molto sbandierato nei mesi scorsi.

Infine, ci si concentri un po’ meno sulle sciocchezze quali il permesso alle moto di transitare sulle corsie riservate e si cerchi di rimettere in funzione impianti utili non solo per gli utenti ma di interesse anche a fini turistici, cercando anche, dove possibile, di far pagare delle penali ai responsabili di tali disservizi, piuttosto e anzichenò (come direbbe un famoso personaggio di ‘Dylan Dog’)!!!

Nel frattempo un abbraccio a tutti Voi dal Vostro autista Barnaba

Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta

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