Discariche abusive al Campasso: quando la politica si mette dalla parte del cittadino

Genova – Disattenzione, degrado, incuria, mancato rispetto delle regole. Continua al Campasso il nostro #rumentatour2018, sempre con lo stesso ritornello fatto di divani abbandonati e poi materassi, elettrodomestici, motorini, inerti derivati certamente da attività di demolizioni edili, e chi più ne ha più ne metta.
Una visione apocalittica che si ripete lungo via del Campasso, via Pellegrini, via Spaventa e nelle zone circostanti dove l’abbandono  si rinnova in modo sistematico ad ogni pulizia, senza che nessuno ne paghi le conseguenze.

Stanchi di dover convivere con questi cumuli di rifiuti, che si aggiungono alla servitù delle montagne di smarino delle grandi opere che assediano le case con le loro polveri e a un ex mercato avicolo del quale si attende ancora la riqualificazione, tre candidati alle ultime elezioni municipali hanno deciso che fosse arrivato il momento di promuovere una petizione all’Assessore all’Ambiente, Matteo Campora, e all’Assessore alla Sicurezza e Polizia Locale, Stefano Garassino, per sollecitare l’installazione di telecamere che contrastino questo fenomeno.

La novità?
Che i candidati appartengono a schieramenti politici diversi ma che li unisce il desiderio di migliorare il loro quartiere. Stiamo parlando di Fabio Papini (Forza Italia), Mariano Passeri (Liberi e Uguali) e Amedeo Lucia (Partito Democratico) che in questa intervista ci spiegano le ragioni della petizione mentre ci accompagnano tra le vie più problematiche del Campasso.

Simona Tarzia

“Il Campasso, periferia di Sampierdarena”

QUI il testo della petizione. Ricordiamo che i punti firma previsti ad oggi sono il PANIFICIO CAMPASSO, in via del Campasso, il BAR DEL CAMPASSO, in via del Campasso, e La Ciclistica, in via Walter Fillak.

Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.

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