Di Maio a Genova, tra dissesto idrogeologico e referendum

Genova ”Diciamo no alle grandi opere, sono il bancomat dei partiti”.
Così il Vicepresidente della Camera Luigi Di Maio si pronuncia sugli arresti del COCIV durante la sua visita a Genova: “in Italia non spendiamo i soldi per fare un’opera ma si fanno le opere per spendere i soldi, per finanziare i finanziatori politici. Diciamo no alle grandi opere, sono il bancomat dei partiti”.

A bordo di una Panda beige, Di Maio arriva nelle zone rosse del dissesto idrogeologico accompagnato da Alice Salvatore e si scaglia contro Matteo Renzi davanti a un pubblico partecipe ma poco numeroso: “ siamo di fronte all’ennesima ipocrisia della politica italiana. Prima si piangono i morti e poi si continua a cementificare. Renzi proprio da Genova aveva detto che sarebbero stati stanziati 9 miliardi di euro per il dissesto idrogeologico invece non si arriva neppure a 74 milioni, meno della metà del costo del suo nuovo aereo di stato”.

Sul futuro amministrativo della città non si sbilancia: ”prima pensiamo al referendum”. Un effetto delle critiche di Paolo Putti che rinfaccia al Movimento una gestione troppo verticistica, sganciata dal territorio?

“Hanno creato il cane da guardia perfetto per questo Paese” .
Così Di Maio, in Regione, davanti a uno sparuto gruppo di giornalisti e a una folla di grillini: “lo scopo della riforma costituzionale è salvare una classe politica spacciata. Se vince il sì non potremo aspettarci altro che una classe politica esattamente uguale a quella di prima, ma con più potere. Hanno creato il cane da guardia perfetto per questo Paese.
Se vince il no chiederemo nuove elezioni. Bocciamo una volta per tutte questo modo sbagliato di fare politica”.

Vogliono toglierci il diritto di voto – continua Di Maio – altro che risparmiare soldi pubblici. Mentono sul dissesto idrogeologico. Mentono sulla riforma costituzionale quando ci dicono che farà risparmiare 500 milioni di euro. La Ragioneria dello Stato ha stimato un risparmio pari a 56,7 milioni di euro l’anno, che non sono neanche il 10% di 500 milioni”.

Intanto Matteo Renzi dalla Leopolda critica il Movimento che dice sempre no. “Qui a Genova avete detto sempre sì – si difende Di Maio – sì a tutti, anche a chi vuole costruire un parcheggio e un centro commerciale in zona a rischio idrogeologico. Si continua a dire sì anche dopo i morti del 2011 e del 2014”.

Ma l’Italia, si sa, è un paese di smemorati cronici.

Simona Tarzia

Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.

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