Riforma della Giustizia, Cartabia: “Non c’è mai stato rischio di prescrizione per il processo sul crollo del Morandi”

Un lungo applauso ha seguito le parole della Ministra, presente oggi alla Radura della memoria per la commemorazione delle vittime del viadotto Polcevera

Genova – “Nelle ultime settimane so che è stata fonte di preoccupazione per voi e per tutta la città, l’opinione del tutto destituita di fondamento per cui la riforma del processo penale approvata dalla Camera potrebbe frustrare la vostra bruciante domanda di verità e giustizia”, ha voluto sottolineare la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, oggi a Genova per la commemorazione delle vittime del viadotto Polcevera e per l’avvio dei lavori del memoriale.
“L’ho detto più volte e voglio ripeterlo qui davanti a voi, senza possibilità di equivoci: non c’è mai stato alcun rischio per il processo sul crollo del ponte Morandi”, ha ribadito bacchettando chi avrebbe mal interpretato la riforma: “C’è un pensiero che non posso tacere, bisognerebbe riflettere più di una volta prima di diffondere opinioni che gettano allarme e che gravano di un’ulteriore peso chi già porta un così grande dolore”. Poi arriva la frecciata: “Basterebbe leggere il testo della riforma e non serve un giurista per verificare che si applica ai reati successivi al 1 gennaio 2020”.

“Il Governo ha lavorato su questa riforma per i tempi della giustizia per assicurare un accertamento tempestivo di tutte le responsabilità e non per stroncare il lavoro dei giudici”, ha detto ancora la ministra davanti ai parenti delle vittime assicurando che “l’improcedibilità, che tanta preoccupazione ha destato in molti opinionisti, è prevista solo in appello e Cassazione ed è solo un’estrema ratio”:
Quindi ha concluso: “Non potrei essere qui, non potrei guardare negli occhi della memoria, come direbbe Fabrizio De Andrè, gli occhi di chi sta patendo un così profondo dolore, se non potessi confutare con certezza le voci che sono state per molti di voi motivo di preoccupazione”.

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Simona Tarzia

Sono una giornalista con il pallino dell’ambiente e mi piace pensare che l’informazione onesta possa risvegliarci da questa anestesia collettiva che permette a mafiosi e faccendieri di arricchirsi sulle spalle del territorio e della salute dei cittadini.