Commissione Skymetro, il comitato non parteciperà ma risponde all’assessore

“Noi non parteciperemo ma approfittiamo per rispondere ad alcune affermazioni maltarate dell’Assessore nella scorsa commissione”

Genova – La prima commissione, quella del 3 febbraio, aveva visto la partecipazione, circa cento persone nella quasi totalità contraria ed in buona parte che seguono le attività del Comitato “Opposizione Skymetro”, che avevano portato diverse osservazioni e perplessità su un’opera definita impattante e poco efficace per risolvere la viabilità in Val Bisagno.

In una nota, il comitato, che non presenzierà alla prossima commissione,  sostiene che “dalle osservazioni fatte nella commissione precedente sono arrivate solo alcune risposte dell’Assessore”, poco chiare per i cittadini che verranno raccolte in una “memoria”/contributo” da lasciare agli atti. I punti su cui sono sorte le maggiori perplessità riguardano i piloni, le alberature, l’altezza dell’infrastruttura che andrà a impattare sui palazzi e non ultimo i rischi per le persone a mobilità ridotta. Ma andiamo per ordine.

Cambia il progetto e la posizione dei piloni

Lo Skymetro non avrà i piloni nell’alveo del Bisagno. A questo punto il comitato si chiede dove saranno sistemati. “Lo spazio sarà sottratto ai marciapiedi ma anche alla sede stradale, con perdita di posti auto e riduzione della carreggiata; aspetto particolarmente grave in Via Adamoli visto che il marciapiede lato fiume è a sbalzo e quindi i piloni occuperanno interamente una delle due corsie. Avremo più difficoltà con la circolazione e pertanto più traffico”.

“Ma se in qualche modo bisognerà disturbare il Bisagno con i piloni (dentro o fuori dell’alveo bisognerà pure piantarli) e visto che la relazione sugli impatti idrogeologici indica la necessità di attendere l’entrata in funzione dello scolmatore, i cantieri non potranno che partire tra diversi anni”. Questo passaggio sulle tempistiche dello scolmatore servono, secondo il comitato, a sottolineare che il rtempo per un confronto serrato e condiviso sulle possibili alternative ci sarebbe stato.

Altro aspetto non chiaro riguarda il passaggio dell’infrastruttura dalla sponda destra a quella di sinistra. “È misterioso come faranno per passare dalla sponda destra a quella sinistra in zona Piazzale Marassi, dovendo in aggiunta anche bucare la piastra davanti allo Stadio Ferraris.

E gli alberi?

Nella nota il Comitato sottolinea che “saranno salvaguardarti gli alberi in sponda sinistra. Certo gli alberi di Corso Galilei, Corso Galliera e Piazza Carloforte, non quelli di Piazzale Marassi.Ma, ovviamente, se questo ci rende felici e giustifica gli sforzi fatti in questi mesi, non ci basta. Noi non soffriamo di “effetto nimby” per cui, lontano dalle mie finestre potete fare quel che volete. Noi siamo Valbisagno Sostenibile e pensiamo a tutta la valle. “Lo skymetro passerà al quarto piano delle case della sponda destra” e questo forte impatto visivo non darà qualità alla zona.

“Non è tutto già deciso. Tutto è discutibile…

“Avevamo accolto con favore le parole del sindaco quando, a commento della importante manifestazione della Rete dei Comitati di Sabato 28 Gennaio aveva dichiarato: Non è tutto già deciso. Tutto è discutibile…Se uno venisse a dirmi che è meglio fare (altro) lo ascolterei. La Valbisagno deve avere un collegamento rapido per il trasporto pubblico”.

“Noi siamo pronti a confrontarci per decidere – velocemente – come organizzare la partecipazione seguendo le regole di buona tecnica che, ricordiamo, prevedono di discutere delle possibili alternative ma anche le bocce ferme, che non si compiano nel frattempo atti irreversibili. Speravamo che fosse pronto anche lui, a fare sul serio, a mettersi in gioco, anche a ricredersi. Invece, l’assessore ha chiuso ad ogni possibilità di fare reale partecipazione. Tutto è già deciso: Lo Skymetro era nel programma elettorale e su questo ci siamo misurati ed abbiamo vinto le elezioni”.

E il tram?

“L’opera serve per realizzare il potenziamento del trasporto pubblico al fine di avere meno auto che circolano e inquinano. Ma qui vogliamo parlare di tram.
Perché tram? Perché per escludere l’opzione zero, tanto temuta e demonizzata dal sindaco e anche dall’assessore, abbiamo proposto di prendere in considerazione proprio il tram quale alternativa possibile da discutere e approfondire.

Ebbene, anche l’assessore ha detto che il tram sarebbe un’ottima alternativa, che lui l’aveva proposto anni fa, quando era all’opposizione. Nessuna stranezza, anche il sindaco fino a qualche anno fa (in campagna elettorale, ma anche da sindaco in carica) aveva detto che il tram era la cosa migliore.  Ma, allora, se tutti pensano che il tram sia la soluzione migliore, perché stiamo discutendo di skymetro? Non sarebbe meglio discutere sul come minimizzare gli impatti che anche la reintroduzione del tram nella nostra città ovviamente comporta? Perché i problemi legati ai sotto servizi da spostare e gli impatti dei cantieri sono invece usati quale unica motivazione dell’impossibilità di fare le tranvie?
Chissà come diavolo hanno fatto nelle altre città dove le tranvie sono state reintrodotte come ad esempio Bergamo, Firenze, Messina, Cagliari, Palermo.

Le risposte che non sono state date

Rischi di inquinamento della falda potabile?
Rischi degli impatti sociali per cosa potrebbe succedere “sotto” i piloni?
Rischi per il deprezzamento degli immobili a causa del tubo davanti alle finestre?
Rischi sugli impatti paesaggistici per un’opera così ingombrante?
Rischi legati alla necessità di usare scale mobili e ascensori (non sempre funzionanti)?
Rischi legati alla difficoltà per le persone a mobilità ridotta ad usare un vettore lontano e scomodo?

 

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