Oltre la notizia

Truffe telefoniche, attenzione al “sì”

Le nuove truffe via telefono stanno colpendo sempre più italiani, spesso con meccanismi tanto semplici quanto ingannevoli

Si fingono operatori di note compagnie, promettono sconti e offerte imperdibili, ma in realtà cercano solo di carpire un “sì” per attivare contratti mai richiesti. Le segnalazioni aumentano, e le autorità avvertono: la prima difesa è la consapevolezza.

Un raggiro che si diffonde in tutta Italia

Negli ultimi mesi si è registrato un aumento preoccupante delle truffe telefoniche legate a falsi contratti. Si tratta di raggiri sempre più sofisticati, capaci di sfruttare la fiducia e la distrazione degli utenti per attivare servizi o passaggi di gestore mai richiesti. Le vittime si ritrovano così vincolate a contratti indesiderati, con costi inattesi e difficoltà a ripristinare la propria posizione.

Il meccanismo è tanto semplice quanto efficace. I truffatori si spacciano per operatori di note compagnie telefoniche, oppure, in maniera ancora più subdola, per impiegati del gestore che il cliente ha già. Il tono è sempre cortese, professionale, e la conversazione comincia con apparente normalità: “Le stiamo aggiornando la tariffa”, “Abbiamo un’offerta riservata per lei”, “È una procedura di verifica del contratto in corso”. In realtà, l’obiettivo è uno solo: ottenere un “sì” da registrare. Quel semplice consenso verbale, se estrapolato e montato ad arte, viene usato come prova di accettazione per un nuovo contratto.

Quando un “sì” diventa una trappola

In altri casi il truffatore finge di voler confermare il piano tariffario già attivo, inducendo la vittima a fornire dati personali o codici identificativi. In realtà, sta predisponendo un cambio di compagnia a insaputa dell’utente. Quando la truffa va a segno, la persona si accorge del raggiro solo dopo aver ricevuto una bolletta da una società sconosciuta o notato l’attivazione di un servizio mai richiesto. A quel punto, la trafila per rimediare diventa lunga e frustrante.

Molti di questi call center operano da sedi estere o tramite società in subappalto, rendendo difficile rintracciare i responsabili. I numeri utilizzati vengono spesso camuffati o sostituiti di continuo, e la rapidità con cui le strutture cambiano impedisce alle autorità di intervenire con tempestività. L’AGCOM e il Garante per la Privacy stanno lavorando da anni per rafforzare i sistemi di tracciabilità delle chiamate commerciali, ma la tecnologia utilizzata dai truffatori evolve più rapidamente di quanto non riesca a fare la normativa.

Un fenomeno in crescita e difficile da controllare

Secondo le principali associazioni dei consumatori, nel corso del 2024 le segnalazioni di contratti telefonici attivati a insaputa dell’utente sono aumentate sensibilmente. I settori più colpiti restano le telecomunicazioni e l’energia, due ambiti in cui la vendita telefonica continua a essere una pratica diffusa e spesso poco controllata.

Le conseguenze per le vittime non sono solo economiche. Molte persone, in particolare gli anziani o chi ha poca dimestichezza con le procedure digitali, vivono la truffa con senso di smarrimento e di colpa. C’è chi impiega settimane per disdire un contratto, chi deve pagare penali non dovute o chi, semplicemente, si sente tradito da un sistema che avrebbe dovuto proteggerlo. È anche per questo che le associazioni dei consumatori insistono sulla necessità di una maggiore vigilanza da parte delle compagnie e di una comunicazione più chiara verso i clienti.

Come riconoscere e prevenire l’inganno

Difendersi da queste truffe è possibile, ma serve attenzione. La prima regola è diffidare sempre delle offerte telefoniche, soprattutto se arrivano in momenti casuali della giornata e da numeri sconosciuti. Nessuna compagnia seria chiede dati sensibili o codici via telefono. Se un operatore insiste per avere conferme, è sempre meglio chiudere la chiamata e contattare direttamente il servizio clienti ufficiale della propria compagnia.

Chiedere che l’offerta venga inviata per iscritto è un altro passo importante: ogni proposta commerciale deve essere messa nero su bianco e può essere valutata con calma, lontano dalle pressioni di una conversazione telefonica. Nel caso in cui un contratto venga attivato senza consenso, la legge tutela il consumatore con il diritto di recesso entro quattordici giorni. È possibile esercitarlo tramite raccomandata, PEC o modulo online, chiedendo l’annullamento immediato dell’attivazione.

Segnalare l’accaduto all’AGCOM o alle associazioni dei consumatori non è solo un modo per tutelarsi, ma anche per contribuire a tracciare e smascherare i circuiti fraudolenti che alimentano questo tipo di truffe. Anche la tecnologia può dare una mano: esistono applicazioni che identificano e bloccano automaticamente i numeri sospetti, riducendo le possibilità di essere contattati dai call center non autorizzati.

Informazione e consapevolezza: le vere armi di difesa

Le truffe telefoniche prosperano sulla fretta, sulla distrazione e sulla fiducia. Un “sì” pronunciato senza pensarci può bastare a far scattare la trappola. Essere consapevoli del rischio e mantenere un atteggiamento prudente è l’unico vero modo per non cadere vittima di questi raggiri. Parlare del fenomeno con amici, parenti e colleghi, soprattutto con le persone più vulnerabili, è un gesto di prevenzione collettiva.

In un’epoca in cui la voce dall’altra parte del telefono può essere quella di un truffatore, la difesa più efficace resta la stessa di sempre: conoscere il pericolo, riconoscerlo subito e non lasciarsi ingannare.

Fivedabliu.it

Redazione del quotidiano digitale di libera informazione, cronaca e notizie in diretta

Share via
Copy link